Minori problemi, maggiore autonomia e indipendenza. Anche nel campo della mobilità le nuove tecnologie possono contribuire a migliorare la qualità della vita per le persone con disabilità. “Credo che favorire situazioni nelle quali i bisogni incontrino le progettualità – ha spiegato questa mattina nel corso di un incontro con le associazioni dei disabili l’assessore alla Viabilità e ai Trasporti, Maria Lapietra – sia tra i compiti di un buon amministratore”.
L’occasione la offrirà anche un Hackathon, una grande maratona di programmazione da organizzare a Torino, dopo l’edizione che si terrà a Parma all’inizio del prossimo anno, durante la quale makers, sviluppatori, informatici, supportati da persone disabili, si sfideranno per trovare soluzioni che agevolino la routine quotidiana di tante persone affette da disabilità fisica, sensoriale o cognitiva per le quali spostarsi in città è ancora complicato.
Una di queste idee ormai giunta allo stadio di prototipo è un braccialetto, presentato nel corso della riunione odierna, con il quale in futuro si potrà anche pagare il biglietto del bus, del tram e della metro accostandolo alla macchina obliteratrice o ai tornelli di accesso alle stazioni, ma che da subito permette di migliorare l’accesso a funzionalità di app e smartphone.
Dotato di tecnologie cosiddette “assistive” – rivolte a persone con disabilità sensoriale (sordi e ciechi) o motoria, oppure con difficoltà comunicative – e in grado di ricevere avvisi, il device consentirà a chi lo indossa, portandosi un dito all’orecchio, di ascoltare, in assoluta privacy, messaggi ricevuti e notifiche e quindi, per esempio, conoscere la durata del percorso a bordo del bus o del tram, la fermata dove scendere, le previsioni di arrivo dei mezzi pubblici e altre informazioni utili. Sono state avviate le procedure affinché questo dispositivo sia testato nei prossimi mesi proprio a Torino.
Un’altra sperimentazione, per la quale è stata richiesta la collaborazione delle associazioni dei disabili, riguarderà una app in grado di rilevare l’impropria occupazione degli stalli riservati alla sosta delle auto delle persone con disabilità da parte di chi non ne ha diritto, per poter poi procedere così alla sanzione.
“Il test che interesserà i parcheggi posizionati in prossimità di alcune scuole cittadine – è stato spiegato – consentirà di identificare gli eventuali problemi del sistema e di apportare così i necessari aggiornamenti per farlo funzionare in modo completo”.