Torino cerca investitori privati per sviluppare una rete di ricarica per veicoli elettrici, accessibile a tutti gli utenti compresi quelli con disabilità motoria. Nelle prossime settimane Palazzo Civico lancerà un avviso pubblico di manifestazione di interesse le cui linee guida sono state approvate questa mattina dalla Giunta Comunale.
Il bando – si legge nella delibera – rimarrà aperto un anno e prevede che ciascun operatore possa proporre dove vorrebbe installare le colonnine – 200 il numero massimo per ogni soggetto interessato – indicando nella domanda almeno 5 localizzazioni.
“Promuovere l’elettromobilità è una delle azioni chiave per contrastare l’inquinamento – spiega l’assessora Maria Lapietra – . Rendere più sostenibile il modo di spostarsi in città anche di chi non può rinunciare a muoversi prevalentemente a bordo di un’auto è possibile, ma occorrono incentivi e a agevolazioni e, soprattutto, una rete di ricarica sul territorio accessibile e capillare.”
Per questo motivo gli operatori che si presenteranno dovranno, ogni quattro colonnine richieste, realizzarne almeno un’altra in uno dei punti indicati dal Comune di Torino come strategici per lo sviluppo della mobilità elettrica nel capoluogo.
“L’elenco delle aree dove installare le strutture di ricarica terrà conto delle richieste presentate dai residenti che con un impianto e uno stallo di cortesia vicino a casa al momento di sostituire i propri veicoli potrebbero valutare con più interesse l’opzione dell’elettrico”, commenta l’assessora.
A separare una colonnina e l’altra, che sia dello stesso o di altri operatori, una distanza minima di 250 metri. Tale limite non varrà nel caso la prossimità sia con strutture di ricarica delle società di car sharing o impianti su aree private o, ancora, non adibiti a un uso pubblico come, ad esempio, taxi e flotte aziendali.
Conformemente a quanto disposto dal PNIRE, il Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, gli impianti dovranno poi garantire l’interoperabilità facilitando l’uso di ogni singola installazione anche a chi provenga da altri paesi e accettando clienti con contratti di qualunque fornitore di energia elettrica, assicurando così continuità nel rifornimento e generando altresì un network capace di far dialogare tra loro sistemi di ricarica e circuiti diversi.
Inoltre, l’accesso al servizio di ricarica dovrà essere consentito anche all’utente occasionale senza che egli debba registrarsi preventivamente e dover disporre di una card rilasciata dal concessionario, abilitando quindi il pagamento con carta di credito.
Il sistema di gestione dovrà permettere di visualizzare sul web, tramite una propria mappa o di aggregatori esistenti, i punti di ricarica disponibili, consentirne la prenotazione, segnalare guasti, malfunzionamenti o comportamenti scorretti da parte di altri utenti, il tutto, preferibilmente, tramite un’apposita applicazione per smartphone.
Alle società che installeranno le strutture di ricarica saranno riservati due stalli adiacenti per ogni colonnina per i quali, per un periodo massimo di tre anni dal rilascio della concessione, non sarà dovuto il canone COSAP. La durata del periodo di gratuità dipende dalla percentuale di energia erogata prodotta da fonti rinnovabili e potrà prolungarsi fino a 5 anni nel caso di colonnine con potenza, per connettore, maggiore di 40 kW.
La durata della concessione sarà di 10 anni.
“Il disciplinare approvato con la delibera – sottolinea infine l’assessora Lapietra – è stato definito anche con la collaborazione dei tecnici di Regione Piemonte e Città metropolitana, con l intento condiviso di considerarlo standard regionale per garantire omogeneità e interoperabilità di tutte le infrastrutture che saranno installate sul territorio piemontese.”