di Mauro Gentile
Poco più di una giornata, ventisei ore per la precisione, sarà il tempo necessario per viaggiare da Torino alla capitale della Repubblica popolare cinese una volta che – messi al loro posto tutti i tasselli, ovvero i collegamenti su rotaia ad alta velocità in fase di ideazione o di realizzazione in Asia e in Europa – sarà completato il puzzle di progetti che consentirà, in un futuro non troppo lontano, di collegare oltre duecento stazioni nei due continenti e di aprire la nuova Via ferroviaria della Seta.
A tessere la rete per la realizzazione della connessione “veloce” su rotaia è il Forum della New Railway Silk Road (Forum delle città della Via della Seta), che a Torino ha base logistica per l’Europa occidentale e la cui sede nella città della Mole è stata inaugurata questa mattina.
Proprio nel capoluogo piemontese, lo scorso novembre, era stata sottoscritta la Carta di Torino fra le città aderenti alla New Railway Silk Road. Un impegno fra sindaci, esponenti politici, imprenditori a sviluppare un progetto che ha l’obiettivo di collegare 223 città-stazione su un totale di 87mila e 700 chilometri. Sono una trentina le città che hanno finora aderito al Forum, l’ultima delle quali Jakarta.
“In questi mesi – ha spiegato Ernest Sultanov, coordinatore di Mir iniziative, il progetto per la realizzazione di un grande collegamento ad alta velocità che unisca le principali città europee, Russia, Turchia e Medio Oriente fino a Pechino – è stato realizzato un nuovo libro bianco con un focus sulle città e il 3 giugno si terrà a Sochi, in Russia, una sessione di lavoro dedicata alle città sede di stazione. Sempre a giugno è prevista la firma dell’accordo intergovernativo fra Russia e Cina per la realizzazione della prima tratta della linea Mosca – Pechino, quella fra Mosca e Kazan con un investimento di circa 25 miliardi di euro. È un grande progetto che cambierà le nostre vite”.
Nei prossimi mesi saranno aperte sedi del Forum anche a Mosca, Pechino e Doha.