Meno di 2 giorni: è il tempo che potrebbe essere necessario in un ipotetico e non troppo lontano futuro – si parla del 2050 – per raggiungere a bordo di un treno Pechino, partendo da Torino.
Di cosa potranno essere i trasporti su rotaia tra 30 o 40 anni si è parlato al Salone del Libro.
A presentare opportunità e prospettive di quella che è stata battezzata come la Nuova Via ferroviaria della Seta c’erano oggi nello spazio della Presidenza del Consiglio dei Ministri il sindaco di Torino Piero Fassino e Mario Virano, direttore generale di TELT Tunnel Euralpin Lyon Turin. Con loro l’avvocato moscovita e responsabile delle relazioni esterne di MIR Iniziative e Vice presidente dell’Alta velocità delle Ferrovie Russe Ernest Sultanov e Limin Wu, direttore International Business Development CREEC – China Railway Eryuan Engineering Group.
“Nell’ampio quadro della Nuova Via ferroviaria della Seta i tasselli principali sono già posizionati – ha ricordato il sindaco Fassino -: ad ovest le reti di trasporto trans-europee denominate TEN-T in fase di realizzazione avanzata (Corridoio Mediterraneo Torino-Lione e Corridoio Rhin Alpes San Gottardo), incluse le parti italiane”, mentre ad est la pietra miliare è rappresentata dal memorandum d’intesa firmato lo scorso 8 maggio tra Cina e Russia per la realizzazione della tratta in alta velocità tra Mosca e Kazan nel Tatarstan russo – progetto pilota della futura linea Mosca- Pechino – con un investimento non inferiore a 6 miliardi di dollari. Tra i due estremi, la parte centrale è rappresentata dalla regione METR, Medio Oriente Europa, Turchia, Russia. Si tratta di un’area cruciale dove gli scambi culturali e commerciali del passato hanno rappresentato un elemento fondamentale del mondo moderno.
“Oggi l’area vive un periodo delicato, dal punto di vista sociale, politico ed economico: nell’ambito del processo di stabilizzazione della regione è stata sviluppata una strategia condivisa sovranazionale per la creazione delle infrastrutture e delle reti di mobilità. Un progetto ferroviario in alta velocità/alta capacità che connette tutti i Paesi dell’area METR con le tratte già in essere e in fase di realizzazione in Europa e Asia”, ha spiegato l’architetto Virano. “Un grande sistema di collegamento metropolitano dal valore non solo economico, importante non solo dal punto di vista trasportistico ma in quanto capace di unire in un mondo in cui ci sono sempre più forti spinte a dividere”, ha sottolineato.
In questo quadro di respiro transcontinentale Torino vuole essere punto di riferimento per sostenere il progetto e gli interessi di stakeholder e investitori. Parte infatti da Torino la call for action verso i sindaci delle principali città della regione METR, tra cui Siviglia, Lione, Budapest, Vienna, Berlino, Istanbul, Kazan, Astana e Mosca, affinché si impegnino nel sostegno del processo e nella sottoscrizione della Carta di Torino, promossa e inviata dal sindaco Piero Fassino ai suoi omologhi delle città euroasiatiche. “In un mondo globalizzato le città sono ancora un punto di riferimento e oggi, insieme al patrimonio storico che rappresentano, si va riscoprendo il loro ruolo fondamentale di simbolo di territori e garanti delle comunità” , ha sottolineato Fassino. “Tocca alle città costruire da protagoniste il proprio futuro assumendo una funzione trainante nelle politiche di sviluppo e di attrazione degli investimenti promuovendo in prima persona progetti come quello presentato oggi qui a Torino che immagina nuovi scenari per il futuro dei trasporti e disegna la mobilità delle persone e delle merci in una prospettiva di scambio tra popoli”. Il riscontro alla sollecitazione di Fassino è stato immediato e positivo: la Carta di Torino è stata infatti già condivisa da 20 sindaci.
Per questo Torino propone di dar vita ad un Forum delle Città della Nuova Via Ferroviaria della Seta per creare dal basso le condizioni politico-culturali necessarie al decollo dei progetti operativi nel prossimo futuro, come sviluppo ad est del Corridoio Mediterraneo o sviluppo ad ovest della linea che unisce Cina, Kazakistan e la Russia.
Il decollo di questo processo si avvale della piattaforma organizzativa di MIR Initiative, cui aderiscono le figure chiave del processo, esperti interdisciplinari ed intellettuali internazionali. La visione strategica dell’intero processo è raccolta in “Metro del METR, Libro Bianco sul futuro della mobilità nella regione METR” che per molti versi definisce i ‘mattoni’ per la costruzione della mobilità del futuro e verrà presentato in anteprima in un altro incontro al Salone domani. Il volume è costituito da 28 autorevoli contributi sullo sviluppo futuro della mobilità e delle comunicazione nella macroregione METR. Le firme includono intellettuali, decisori e opinion leader dei trasporti e della mobilità, professionisti, consulenti del mondo imprenditoriale, rappresentanti delle metropoli e delle città, a tutti i livelli: governativi, non governativi e intergovernativi. Include personalità di primissimo piano provenienti da imprese di costruzioni (Comsa, Acciona, CREEC), ferrovie (FS, SNCF, ADIF, RZD), industrie (Finmeccanica, Siemens, Alstom), istituzioni finanziarie (European Bank for Reconstruction and Development), istituzioni intergovernative, ONG (IENE) e società di consulenza (Bain & Co, AT Kearney).