di Mauro Marras
Torino seconda in Europa per capacità di innovazione: lo ha deciso oggi la Commissione europea al termine del Comitato delle Regioni in corso a Bruxelles, comunicando l’esito della selezione della Capitale europea dell’Innovazione 2016 (Capital Awards): al primo posto Amsterdam, seguita da Torino, terza la capitale francese, Parigi. “La città e le sue politiche pubbliche – recita la motivazione della Commissione – è il perno intorno al quale ruota un ecosistema di innovazione ricco e articolato”.
“Essere la seconda Capitale europea dell’innovazione – ha dichiarato il sindaco Piero Fassino – in un panel che comprende metropoli come Parigi, Berlino e Amsterdam è un risultato straordinario che premia la nostra città per la sua capacità di essere punto di riferimento in un ecosistema che vede imprese, università e centri di ricerca, istituzioni culturali scommettere sull’innovazione”.
“La Commissione europea ha riconosciuto così il valore e l’importanza di questo impegno collettivo – ha proseguito il primo cittadino – e ci ha consegnato un dato certo: Torino e il suo territorio rappresentano un’eccellenza europea per l’innovazione”.
“Un riconoscimento che conferma quanto Torino, in coerenza con la sua storia, sia città di avanguardia coraggiosa e alta. Siamo pronti a moltiplicare investimenti in termini di risorse economiche sociali e umane – ha concluso Fassino – costruendo ogni giorno di più, con l’innovazione, il futuro”.
“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che premia il duro lavoro di questi anni – ha affermato l’assessore all’Innovazione e all’Ambiente, Enzo Lavolta -. La Città di Torino è stata inserita nella rosa ristretta delle pretendenti in particolare per quell’approccio e quella cultura dell’open innovation che sta caratterizzando le politiche di innovazione dell’amministrazione: si parla di processi e strumenti integrati e di collaborazione attraverso una serie mirata di iniziative di innovazione. Questo riconoscimento – conclude Lavolta – accrescerà la credibilità del modello smart city torinese e sarà di sostegno per ulteriori riconoscimenti, finanziamenti europei e investimenti privati. Un particolare ringraziamento va rivolto ai partner del territorio impegnati in questa candidatura, come l’Università di Torino e Open Incet”.
Torino era stata indicata tra le nove città finaliste tra le quali, oggi pomeriggio, è stata scelta la Capitale Europea dell’Innovazione 2016. La Commissione Europea ha comunicato la rosa delle pretendenti nello scorso mese di gennaio, frutto di una selezione tra le decine che hanno presentato la loro candidatura.
Le altre città in competizione: Berlino, Eindhoven, Glasgow, Milano, Oxford e Vienna.
La città di Torino è stata inserita nella rosa ristretta delle pretendenti in particolare per quell’approccio e quella cultura dell’open innovation che ne sta caratterizzando le politiche di innovazione dell’amministrazione: si parla di processi e strumenti integrati e di collaborazione attraverso una serie mirata di iniziative di innovazione, co-sviluppato dal Comune.
Si inseriscono quindi in tal senso iniziative come Innova.TO, concorso interno riservato ai dipendenti pubblici per innovare la PA dall’interno, come Torino Social Innovation – FacilitO, un programma di accompagnamento e finanziamento di startup ad impatto sociale, o come Open Incet, il primo centro italiano di “innovazione aperta” dove attori pubblici e privati collaborano insieme per risolvere le sfide sociali. Da segnalare anche la piattaforma FirstLife, social network locale basato su mappa, sviluppato dall’Università di Torino. E’ focalizzato sulla scala del quartiere, che è quella che maggiormente viene vissuta nel quotidiano.
Accanto a questi si aggiunga la costante attenzione per diffondere l’uso strategico degli appalti pubblici (public procurement), su cui l’amministrazione si è vista già riconoscere un ruolo di primo piano, grazie a ben tre progetti europei comunitari vinti, e alle nuove forme e modalità di partecipazione, come nel caso del progetto WEGOVNOW, con cui la città ha vinto un bando Horizon2020.
Si delinea così una strategia che fa principalmente leva sulla conoscenza collaborativa e su un ecosistema locale virtuoso, in cui l’Amministrazione svolge un ruolo fondamentale.
Il primo premio consiste in un finanziamento di 950.000 euro, il secondo premio di 100.000 euro, il terzo premio di 50.000 euro.