Ci sono anche Libeskind, Perrault, Boeri tra le archistar che si candidano a dare un nuovo volto a Torino Esposizioni. Con loro, tra i ventuno studi di architettura e società di ingegneria che hanno risposto al bando per il recupero del gioiello di Nervi e Sottsass, altri grandi protagonisti della progettazione internazionale. Tra questi lo studio O.M.A., che ha realizzato la Biblioteca centrale di Seattle, oppure Rafael Moneo, che ha firmato la progettazione della nuova ala del Museo del Prado a Madrid. O ancora Bolles+Wilson, lo studio tedesco reso tra i più riconosciuti a livello internazionale da architetture come il nuovo teatro Luxor di Rotterdam e la biblioteca di Monaco , e ancora ANMA – agence Nicolas Michelin & Associes – che ha la paternità dell'”Esagono”, l’edificio che dal settembre dello scorso anno ospita il Ministero della Difesa francese.
Soddisfatto l’Assessore all’Urbanistica e Pianificazione Strategica Stefano Lo Russo: “La risposta dei più prestigiosi studi di architettura e ingegneria al bando per la rifunzionalizzazione di Torino Esposizioni dimostra il grande interesse per il progetto che permette la realizzazione del Campus dell’Architettura, della nuova Biblioteca centrale della città e nuove funzioni culturali. Lo studio di fattibilità e la realizzazione della biblioteca verranno coperti dai fondi post olimpici: una grande opportunità proprio del decennale dell’evento olimpico. Il progetto cambierà il volto della città lungo l’asse del Po e rappresenta un fondamentale tassello nello sviluppo di Torino città di cultura e universitaria”.
L’importo a base d’asta per l’affidamento della progettazione è di 700mila e 661 euro e i progetti dovranno rispondere a requisiti precisi, come la suddivisione del complesso in lotti funzionali indipendenti, realizzabili in fasi distinte e gestibili separatamente gli uni dagli altri, e la definizione di un disegno d’insieme forte ed evidente che sia in grado in futuro di caratterizzare in modo unitario, come centro urbano, l’intero complesso.
Sarà inoltre da definire il rapporto del futuro nuovo complesso di Torino Esposizioni con il contesto prossimo (Parco del Valentino, fiume Po e Castello del Valentino), analizzando gli aspetti legati ai fattori urbanistici, alla viabilità, ai parcheggi, ai percorsi della mobilità alternativa (cicli/pedoni/mezzi elettrici e ad alimentazione pulita), e naturalmente sarà imprescindibile la conservazione e valorizzazione degli elementi architettonici e strutturali esistenti, preservando le eccezionali strutture novecentesche.
Infine verrà valutata l’efficienza energetica/impiantistica dell’intero complesso, che terrà in elevato conto la questione della sostenibilità ambientale, attraverso la minimizzazione dei consumi energetici e la riduzione dell’inquinamento atmosferico.