“Il Politecnico di Torino può vantare due dati in controtendenza con le statistiche nazionali: il numero degli studenti che negli ultimi 10 anni ha richiesto di immatricolarsi al Politecnico, più che raddoppiato a fronte di una diminuzione del 20% a livello nazionale, e l’elevata percentuale dei nostri laureati che trova un’occupazione, a fronte dei recenti e sconfortanti dati nazionali rilevati da Eurostat. Crediamo quindi che per il nostro Ateneo sia non soltanto un dovere, ma un obbligo istituzionale, accogliere il maggior numero possibile di studenti. Ma per garantire, coerentemente con la nostra tradizione, una formazione solida e qualificata, la carenza di infrastrutture logistiche non ci lascia che due alternative: l’ulteriore restringimento degli accessi alla Laurea triennale e Magistrale, oppure il completamento del programma edilizio che abbiamo avviato e condiviso con la Città di Torino, riguardante l’estensione del Campus della Scuola di Architettura e il reperimento di nuove aree e spazi per la didattica presso il Campus della Scuola di Ingegneria. Noi ci siamo impegnati a cofinanziare i progetti edilizi strategici per l’Ateneo, ma non avremo le risorse per portarli a termine senza un adeguato supporto pubblico, perché non possiamo rinunciare agli investimenti prioritari in formazione, ricerca e soprattutto in capitale umano”. È questa la conclusione, e la principale istanza, della relazione che il Rettore Marco Gilli ha presentato oggi nel corso della cerimonia di Inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016. Un’istanza che ha trovato immediato riscontro nell’impegno di MIUR e Città di Torino, che insieme all’Ateneo hanno siglato al termine della cerimonia un protocollo d’intesa per il recupero e la rifunzionalizzazione del “Complesso di Torino Esposizioni”, che diventerà un campus didattico e un centro culturale capace di attrarre studenti di Architettura di tutto il mondo.
Seconda tematica cardine della cerimonia è stata l’internazionalizzazione, con la volontà del Politecnico di potenziare i propri campus all’estero, a partire dal potenziamento della presenza del Politecnico in Cina, dove, in stretta collaborazione con aziende italiane e cinesi e con i partner universitari del luogo, studenti e docenti dei due Paesi interagiscono efficacemente nei campi dell’architettura, dell’urbanistica, dell’ingegneria manifatturiera, dell’automotive, del design e dell’ICT. I rapporti di collaborazione instaurati, a partire dalla creazione del Campus italo-cinese “PoliTong” in collaborazione con il Politecnico di Milano, hanno portato l’Ateneo a raggiungere il considerevole numero di circa 1.500 studenti cinesi iscritti ai corsi di Laurea dell’Ateneo e gli oltre 90 dottorandi cinesi inviati al Politecnico di Torino, a partire dal 2008, con borse del China Scholarship Council; una collaborazione che ha portato anche alla chiamata di alcuni docenti del Politecnico come professori nelle migliori Università cinesi, oppure come addetti scientifici nelle rappresentanze diplomatiche del nostro Paese in Cina: “La presenza in questa sede del Preside, dei colleghi e degli studenti della Scuola di Architettura della Tsinghua University, uno degli Atenei maggiormente accreditati in Cina e nel mondo, è l’esempio di un rapporto internazionale di partnership, che oltre a comportare un piano congiunto di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, con una regolare mobilità di docenti e studenti, si propone di coinvolgere i territori, creare sedi distaccate dei propri campus, promuovere la cooperazione tra i vari attori del sistema socio-economico e contribuire al loro sviluppo e alla loro competitività. Lo dimostra la collaborazione che si sta avviando tra gli Atenei, le Città e le Regioni, che domani troverà la sua espressione in un workshop, durante il quale condivideremo una lettera d’intenti per avviare la collaborazione sull’architettura dei siti olimpici e più in generale sul trasferimento di conoscenze riguardanti le Olimpiadi invernali, che avranno luogo a Pechino nel 2022 e di cui, in questo periodo, celebriamo a Torino il decennale”, ha anticipato il Rettore Gilli.
Zhuang Weimin, Preside Facoltà di Architettura – Tsinghua University (prima Scuola di Architettura in Cina e classificata al settimo posto mondiale nel ranking QS delle Scuole di Architettura), a questo proposito ha sostenuto l’importanza di rinforzare ulteriormente la collaborazione con il Politecnico, in particolare con il Dipartimento di Architettura e Design, che ha origine nel 2007 con il Joint Studio Polito-Tsinghua: un’iniziativa che ha ormai coinvolto, nelle sue sei edizioni, quasi 150 studenti italiani e cinesi in progetti sperimentali di architettura e progetto urbano. Nuove collaborazioni, anche nel campo della ricerca, si stanno intensamente sviluppando tra i due atenei. Zhuang ha inoltre tracciato un profilo dell’insegnamento universitario di Architettura in Cina, cui sono riservate corpose risorse finanziarie dal Governo; in questo ambito è nato l’accordo di Doppia Laurea tra Politecnico e Tsinghua, che permette ogni anno a due studenti del Politecnico di acquisire anche il titolo di laurea cinese, e viceversa.
Anche la prolusione, dedicata al tema “La Città cinese e noi: incontri con l’Europa”, quest’anno è stata tenuta congiuntamente da un docente del Politecnico e uno della Tsinghua University (Michele Bonino e Zhang Li) proprio a sottolineare questa comunione di intenti sulle tematiche dell’Architettura, ma non solo.