di Michele Chicco
Presentato questa mattina il piano industriale di Smat, l’azienda pubblica che distribuisce l’acqua nell’area metropolitana. Il piano ha messo in evidenzia gli obiettivi aziendali indirizzati a una visione di sostenibilità locale con la massima tutela della risorsa idrica, dell’ambiente e dell’habitat con interventi e investimenti significativi.
Nel quinquennio 2015-2019, è prevista la realizzazione dell’acquedotto della Valle Orco a servizio dell’eporediese e del canavesano, il collettore per la raccolta delle acque inquinate di prima pioggia e il raddoppio del collettore intercomunale che serve l’area metropolitana torinese e il potenziamento delle vasche di lagunaggio e dell’impianto di potabilizzazione del fiume Po.
Sono oltre 700 milioni di euro gli investimenti già effettuati per sviluppare le reti e gli impianti esistenti e per riorganizzare la distribuzione idrica sul territorio. L’acqua utilizzata quotidianamente (in media 165 litri a persona al giorno), raccolta e depurata, costa a ogni cittadino circa 8 euro al mese: la tariffa più bassa d’Europa, il 28% della quale viene utilizzato per i nuovi investimenti.
In Italia, è stato sottolineato durante la presentazione di oggi, la risorsa acqua è pubblica da oltre 20 anni (Legge Galli del 1994), nella realtà metropolitana torinese tutte le fonti sono pubbliche e, a differenza di altre aree, i sindaci hanno mantenuto una società di gestione tutta pubblica ossia partecipata da tutti i Comuni della Città metropolitana: la SMAT. L’assemblea dello scorso anno lo ha fortemente ribadito approvando e inserendo nello statuto il vincolo per cui la modifica della proprietà pubblica deve essere approvata con il 90% delle quote azionarie ed il 60% dei partecipanti all’assemblea.