di Ezio Verna
Gli scavi per la realizzazione del parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris, effettuato con una costante assistenza archeologica della Soprintendenza per l’Archeologia in accordo con la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio, stanno riportando alla luce alcuni resti delle fortificazioni esterne della Cittadella, in particolare la muratura di contenimento del rivellino detto “Des invalides”. I lavori, avviati lo scorso novembre, prevedono l’eliminazione della sosta nella carreggiata centrale, il parcheggio pubblico interrato e la realizzazione di un viale pedonale.
La possibilità di rinvenimenti archeologici era già stata prevista durante la progettazione dell’opera grazie a ricerche storiche e cartografiche ed in seguito a sondaggi preliminari fatti nel 2009, che però non avevano potuto accertare l’effettivo stato di conservazione delle strutture, parzialmente demolite a partire dal 1856 con interventi che avevano riguardato soprattutto le parti di muratura che superavano il livello stradale del nuovo corso.
Quanto sta emergendo, anche se caratterizzato da una inevitabile frammentarietà, consentirà di arricchire le conoscenze sugli apparati difensivi esterni della Cittadella insieme ad alcune parti di gallerie di contromina: una di esse, che si spera possa venire liberata dalle macerie, era collegata al “Pastiss”, una fortificazione esterna costruita tra il 1572 e il 1574 a protezione ravvicinata del bastione di San Lazzaro, uno dei tre rivolti verso la campagna. Da questa casamatta era possibile colpire alle spalle chi si fosse calato nel fossato.
Il Pastiss, parzialmente distrutto nella costruzione dei palazzi di abitazione tra l’Ottocento ed il Novecento, è stato riscoperto nel 1958 da Guido Amoretti e Cesare Volante e sono tuttora in corso gli interventi degli archeologi volontari del Museo Pietro Micca per permettere l’accesso al pubblico: la struttura è attualmente sotto il piano stradale, nei pressi di corso Matteotti e via Papacino.
Il rinvenimento del nuovo tratto di gallerie in corrispondenza del parcheggio di corso Galileo Ferraris potrebbe dare l’opportunità, che sarà valutata dagli uffici di tutela, dalla Città e dal Museo Pietro Micca, di creare un collegamento accessibile al pubblico con il Pastiss rendendo visitabile l’opera, autentico “unicum” per la complessa ed originale architettura e capolavoro dell’ingegneria e della strategia militare del XVI secolo.