“Farfalle in ToUr” è un progetto nato 5 anni fa dalla collaborazione tra ASL Città di Torino, Centro di Salute Mentale, Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi dell’Università di Torino e Cooperativa sociale Il Margine. Il piano ha l’obiettivo di conciliare la tutela delle farfalle e la lotta allo stigma sociale attraverso il protagonismo di persone fragili finalizzato alla costruzione di corridoi verdi che permettano il ripopolamento delle aree urbane da parte dei lepidotteri (farfalle e api).
In seguito la collaborazione, che si è allargata alla cooperativa sociale La Rondine ed è inserita all’interno del progetto europeo proGIreg (Productive Green Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration) avviato nel 2018 con la mission di riconvertire aree post industriali attraverso sperimentazioni di tecnologie nature based, trasformandole in infrastrutture verdi con il coinvolgendo di cittadini e associazioni del territorio per la costruzione di un ecosistema ecologico e umano.
La Città, insieme all’Università di Torino, è partner di proGIreg, così come il Comune di Piraeus, di cui una delegazione, composta da Kristina Maknea e Katerina Oikonomou, questa mattina ha visitato gli Orti Generali a Mirafiori Sud – un altro tassello del progetto europeo -, dov’è partita l’attività di biomonitoraggio delle farfalle e dove si sta promuovendo l’impiego di piante che ne favoriscano la presenza. Un modello di sperimentazione che la città greca vuole replicare sul suo territorio. Le amministratrici greche sono state accompagnate da Simona Bonelli, docente del Dipartimento Scienza della vita e Biologia dei sistemi dell’Università di Torino e da Martina Di Labbio, ricercatrice del Politecnico di Milano.
Proprio in questo quartiere si è svolto il secondo percorso formativo “Farfalle in ToUr” diversity for BioDiversity – nella comunità alloggio L’Aquilone della cooperativa sociale Il Margine – finalizzato alla formazione di persone con disabilità psichica, assistite da educatori e ricercatori. Loro sono così diventati gli esperti nell’allevamento dei bruchi e nell’individuazione delle piante più adatte ad attrarre le farfalle, i nuovi citizen science – cittadini scienziati – che coinvolgeranno altre fasce deboli come le mamme con i bambini ospitati nella Casa Farinelli: insieme costruiranno un giardino per i lepidotteri. Coloro che erano posti ai margini delle società sono diventati protagonisti e formatori di altri cittadini.
Le persone seguite dal Centro di igiene mentale, assistite da educatori e ricercatori dell’Università di Torino, saranno, dunque, i nuovi divulgatori della biodiversità degli insetti impollinatori e, in particolare, delle farfalle in diverse realtà oltre a quelle scolastiche: case di accoglienza per nuclei fragili, strutture sanitarie, strutture di accoglienza per rifugiati e feste di quartiere.
“Le soluzioni basate sulla natura hanno un enorme potenziale per affrontare le sfide tecniche, sociali ed economiche e far funzionare la trasformazione urbana con e per i cittadini” sostengono i promotori del progetto europeo.
Il nuovo livello operativo proposto da proGIreg prevede, infatti, la collaborazione attiva della cittadinanza per sensibilizzare e sviluppare ulteriori corridoi verdi per le farfalle. In particolare nelle scuole sono già stati realizzati alcuni orti in cassone per accogliere le farfalle ed è in programma un nuovo ciclo formativo per i prossimi due anni.
“Farfalle in ToUr, le farfalle, il giardino e citizen science” è il titolo della mostra fotografica e del workshop che dal 13 al 25 settembre si terranno nei locali di InGenio, bottega d’arti e antichi mestieri, in via Montebello 29.
Mariella Continisio