Nell’arco dei prossimi cinque anni il quartiere Mirafiori Sud ospiterà un laboratorio a cielo aperto di innovazione tecnologica e sociale per implementare processi di rigenerazione urbana grazie all’utilizzo di soluzioni basate sulla natura.
Tutto questo è reso possibile da un finanziamento dell’Unione Europea al progetto “ProGiReg -Infrastrutture verdi per la rigenerazione urbana delle aree post industriali”, che complessivamente porta 10 milioni di euro al consorzio europeo, di cui oltre due milioni e mezzo di euro per i partner torinesi.
L’obiettivo è di “promuovere la biodiversità, sperimentando modelli inclusivi e sostenibili di sviluppo socio-economico basati su soluzioni legate all’ambiente” proprio in aree problematiche dal punto di vista sociale e di qualità urbana, con pesanti eredità post-industriali. A sostenerlo è Alberto Unia, assessore comunale all’Ambiente, nell’annunciare l’iniziativa avallata da Bruxelles.
È prevista la creazione di un’area di “forestazione urbana” di duemila metri quadrati lungo le sponde del Sangone attraverso l’utilizzo di suolo rigenerato (New Soil), integrato con l’aggiunta di sostanza organica proveniente dal compostaggio di materiali vegetali e rifiuti umidi.
Saranno inoltre sperimentate in maniera diffusa nel quartiere pratiche innovative di giardinaggio e di agricoltura collettiva come, ad esempio, applicazioni di “acquaponica”.
Attraverso la collaborazione con le associazioni e coinvolgendo le istituzioni scolastiche e i residenti sarà possibile sperimentare la coltivazione diretta “approfondendo – aggiunge Unia – il concetto di catena alimentare, valorizzando la nutrizione salutare e sostenibile e favorendo l’utilizzo di pratiche sperimentali di economia circolare con il riciclo e il riuso dei materiali. Le aree verdi, attraverso le soluzioni sperimentate e le pratiche di utilizzo realizzate durante il progetto, acquisiranno una nuova valenza produttiva e sociale, contribuendo al miglioramento delle condizioni sociali”. In questo percorso virtuoso, saranno altresì create sinergie con il mondo delle imprese, prima fra tutte Fca, in ottica di responsabilità sociale d’impresa.
Sono anche previste attività di accompagnamento sociale, con specifica attenzione alle fasce più deboli e agli studenti: percorsi di autonomizzazione, empowerment e consapevolezza, che aiutino i cittadini a sviluppare competenze imprenditoriali o spendibili nel mercato del lavoro: “Il progetto, che si basa sulla consapevolezza che le infrastrutture verdi possano essere contemporaneamente possibilità per risolvere problemi socio-ambientali, leva per responsabilizzazione dei cittadini e creazione di nuove opportunità di lavoro, è strettamente integrato alle altre progettualità in corso, in particolare AxTO, PON Città Metropolitane e COCITY per quanto riguarda le politiche per la rigenerazione urbana e innovazione sociale”, aggiunge Unia.
Inoltre in linea con le progettualità smart city, saranno sviluppate pratiche di data analitycs per monitorare l’efficacia dell’intervento e la percezione sui risultati da parte dei cittadini anche grazie a una partnership strategica con il CNR-IBAF (Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale).
Nell’ambito del progetto “ProGiReg”, la Città lavorerà in partnership con altre due Città “front-runner” europee Dortmund (Capofila) e Zagabria oltre alla Città di Ningbo in Cina, accompagnate da partner tecnici locali. Seguiranno il percorso di apprendimento altre cinque Città europee del Sud ed Est Europa.
Il piano locale, al quale concorreranno insieme alla Città di Torino, Politecnico e Università, Environment Park, la Fondazione della Comunità di Mirafiori, Dual e Orti Alti, è stato ammesso al finanziamento nell’ambito della call Smart City – Horizon 2020 SCC2- Nature-based solutions for inclusive urban regeneration attraverso una fase di valutazione molto selettiva che ha premiato circa 5 progetti su 45 candidati nelle due fasi su scala europea.
Una bella sfida attende Torino per presentarsi come città intelligente e verde.