I funzionari tecnici che si occupano del patrimonio arboreo della Città di Torino hanno partecipato ad un seminario organizzato dalla London Tree Officers Association. I tecnici dell’Amministrazione comunale sono stati invitati per portare il loro contributo sul tema della lotta al cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata).
A presentare la storia della lotta alla temibile malattia, che ha comportato numerosi abbattimenti di alberi nella nostra città, sarà Gianmichele Cirulli, funzionario Tecnico del Servizio Verde Gestione, con un intervento dal titolo “Plane Wilt in Turin: history and strategies around an endemic disease”. Cirulli illustrerà l’esperienza torinese sul tema (evoluzione della malattia, strategie di lotta e contenimento frutto della collaborazione con il Servizio fitosanitario regionale, modalità e procedure operative). L’interesse dell’Associazione londinese nasce dal fatto che questa malattia non è ancora stata riscontrata in Gran Bretagna ed avendo avuto incarico dal Ministero delle foreste inglese di monitorare la situazione hanno chiesto all’amministrazione torinese, che da oltre 30 anni deve far fronte a questa problematica fitosanitaria, di condividere le proprie esperienze e buone prassi.
Il platano è la specie arborea più presente a Torino, con circa 15mila esemplari su alberatura e parchi pubblici, senza considerare quelli privati. Purtroppo, diverse zone della città sono colpite da questa patologia, che è stata isolata la prima volta a Torino nel 1979. Attualmente, le zone focolaio della malattia in città, secondo i dati regionali, sono 22.
Il cancro colorato è una patologia fungina gravissima specifica del platano. L’Ente competente della sorveglianza è il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte. L’abbattimento tempestivo delle piante malate e di quelle limitrofe, che viene ordinato da tale ente ai proprietari degli esemplari colpiti, è obbligatorio per legge e molto importante al fine di ridurre la diffusione della malattia e salvaguardare i viali cittadini di platano. Nelle località dove sono presenti focolai di cancro non è possibile sostituire le piante malate con nuovi alberi per almeno 5 anni. Inoltre, in tali zone ogni intervento manutentivo (potature) e ogni scavo, anche per lavori, nei pressi delle radici, deve essere autorizzato dalla Regione e svolto con particolari modalità che impediscano i propagarsi della malattia.
Purtroppo, diverse zone della città sono colpite da questa patologia, che è stata isolata la prima volta a Torino nel 1979. Attualmente, le zone focolaio della malattia in città, secondo i dati regionali, sono 22.
Dai dati diffusi dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, l’ente competente per la lotta alla malattia, ogni anno, nella sola città di Torino, vengono scoperti ed abbattuti da 10 a 50 esemplari, con un picco nel 2007 di oltre 70 esemplari. Nel primo semestre 2015 sono state abbattute 32 piante.