La strada di fronte all’ingresso del Museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706, corrispondente all’attuale tratto di via Guicciardini compreso tra le vie Fratelli Ruffini e Grattoni, da oggi sarà intitolata al generale Guido Amoretti. La cerimonia di intitolazione si è svolta questa mattina alla presenza dei familiari del Generale e delle autorità – per la Città di Torino sono intervenuti l’assessore alla Toponomastica, Francesco Tresso, e il Vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Domenico Garcea – presso il Circolo Unificato dell’Esercito di Palazzo Pralormo.
Una scelta non casuale, quella di intitolare al Generale proprio la strada ubicata di fronte al luogo in cui – nel 1706 – una batteria di cannoni francesi batteva la breccia della Cittadella di Torino, e che è in seguito diventò l’ingresso del Museo civico che racconta una delle pagina più importanti della storia cittadina. Il Generale Amoretti contribuì infatti fortemente alla nascita e all’ideazione del Museo, di cui è stato curatore e primo direttore, dal 1961, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2008.
Torinese di nascita, classe 1920, Guido Amoretti partecipò alle operazioni sul fronte Balcanico della Seconda Guerra Mondiale e, per non aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana, viene internato nei campi di prigionia tedeschi e polacchi. Nel dopoguerra ricoprì diversi incarichi istituzionali, dedicandosi dal 1956 – spinto da un’appassionata ricerca archeologica – all’opera di tutela del sistema di gallerie di contromina della scomparsa Cittadella di Torino. Nel 1958 rinviene la scala sotterranea, teatro dell’episodio di Pietro Micca del 1706, e i resti della grandiosa opera fortificata del XVI secolo, detta il “Pastiss”. Da quel momento iniziò lo studio e lo svuotamento del forte per restituirlo alla Città come Museo, in occasione dei festeggiamenti per il centenario dell’Unità d’Italia.