L’ “Arte in Transito” riqualifica i muri di via Sacchi

Inaugurati in via Sacchi i pannelli di “Arte in Transito”, il progetto di arte pubblica patrocinato dalla Città, autorizzato da Soprintendenza e Gruppo Ferrovie di Stato, e finanziato dalla Circoscrizione I e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Città di Torino.

A comporlo 11 pannelli ideati e realizzati dalle studentesse e studenti della Scuola di Decorazione e di altre Scuole di Arti Visive dell’Accademia Albertina, con la supervisione di docenti dell’Accademia e del Politecnico DAD.

«I pannelli che inauguriamo oggi in via Sacchi rappresentano il risultato di un lungo percorso partecipato. La collaborazione con tutti i soggetti protagonisti del progetto Arte in Transito è stata fondamentale, poiché grazie all’impegno di ognuno è stato portato a termine più di un obiettivo, primo fra tutti il coinvolgimento di giovani studentesse e studenti. Abbiamo infatti dato loro la possibilità di misurarsi per la prima volta con la realizzazione di opere in uno spazio pubblico (determinante per la loro crescita professionale) e, allo stesso tempo, abbiamo realizzato un’operazione esemplare di rigenerazione urbana condivisa con il territorio» ha dichiarato Carlotta Salerno, assessora alle Politiche giovanili e ai Progetti di rigenerazione urbana.

Promossa dal Comitato Spontaneo “Rilanciamo via Sacchi”, l’iniziativa è stata realizzata attraverso una stretta cooperazione tra l’Accademia di Belle Arti di Torino e il Politecnico di Torino DAD e si è sviluppata in diverse fasi: si è partiti dalla ricognizione del sito con i rilievi e la misurazione degli spazi espositivi, poi si è elaborata una mappa di comunità per la partecipazione della popolazione del quartiere, infine, ottenute le autorizzazioni, si è passati allo studio di fattibilità e alla successiva ideazione e realizzazione dei bozzetti digitali.

I pannelli, che hanno la dimensione di circa 3 x 3 metri, cercano di far emergere sensazioni legate alla bellezza e forza del colore. Sono stati montati sui muri delle superfici cieche della ferrovia in via Paolo Sacchi, compresi nel tratto tra via Pastrengo e via Governolo, come cartelli pubblicitari stradali, e rappresentano i temi espressi dalla comunità di Borgo San Secondo nel 2023: la cultura, la memoria, la documentazione e il futuro, uniti da una visione di inclusione sociale.

L’idea progettuale nasce come risposta al degrado della via, e in particolare degli edifici di servizio della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Con il suo chilometro di arcate auliche, via Sacchi è già un luogo di arte, storia e cultura, testimone del passato ma soprattutto del presente e del futuro della città. La valorizzazione dei muri attraverso l’arte pubblica partecipata vuole innescarne il rilancio, per limitare le condizioni di dismissione commerciale del lato porticato e di scarsa manutenzione del lato ferroviario, e per accrescere il flusso sia locale che turistico, anche attraverso la sua inclusione nei percorsi dedicati alle opere d’arte pubblica cittadine.

I giovani artisti che hanno lavorato i pannelli, sono alla prima esperienza nello spazio pubblico, come nei precedenti progetti di «Portici d’Artista» che hanno riguardato le serrande delle vetrine messe a disposizione dai commercianti sotto i portici di via Sacchi.

L’arte e la cultura sono il motore principale per la rigenerazione urbana attuata dal Comitato Rilanciamo Via Sacchi lungo questo chilometro di portici aulici.

Dal 2017 molte attività hanno visto la possibilità di svilupparsi in questo particolare settore di Torino. Sono attive sul territorio la libreria La Montagna e la fumetteria Belleville che organizzano periodicamente letture ed incontri con gli autori. E’ inoltre presente il Centro cultural Español.

In via Sacchi ha trovato sede il Cafè Muller, che con i suoi spettacoli ha rianimato una vecchia sala cinematografica abbandonata. Si è insediata la galleria d’arte Sutura, che con le sue esposizioni e performance anima periodicamente la via. Da pochissimo ha inoltre inaugurato la sua sede, sotto questi portici, il primo museo del cioccolato presente in Italia, Choco Story, che prevede la conclusione del percorso espositivo presso la storica pasticceria Pfatisch.

Il Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design DAD ha lanciato il tema di via Sacchi nell’ambito di Torino Design the City (UNESCO Creative City) nel 2017. Il LIVING LAB (2017-18) con il workshop partecipato – docenti, studenti e cittadini – ha cominciato a stimolare visioni e prospettive, che vanno dal dare nuove funzioni alla costruzione di un’immagine coordinata per la comunicazione locale. Vi hanno lavorato Rossella Maspoli, Claudio Germak, Elena Dellapiana, Marco Bozzola. Il public engagement per via Sacchi e Borgo San Secondo di Torino ha riguardato promozione, coordinamento e project management dell’arte pubblica.

L’Accademia Albertina, con la consulenza artistica prima di Fabrizio Sibona, e poi di Daniele Galliano, e il coordinamento di Edoardo Di Mauro, ha un ruolo artistico essenziale in Portici d’Artista (2021-22), il progetto partecipato per la rigenerazione di via Sacchi attraverso l’arte en plein air, che ha riguardato il 15 per cento delle serrande, sviluppato in interazione fra artisti e esercenti.