di Luisa Cicero
Dopo 15 mesi di cantiere, da settembre 2013 a dicembre 2014, e a restauro concluso, il complesso delle Porte Palatine viene restituito alla cittadinanza.
Il monumento si trova all’interno di un parco urbano abbastanza distante dalle vie del traffico. È inserito però in una viabilità complessa, quella dell’area mercatale di Porta Palazzo, che ha influito molto sul suo degrado rendendo necessario programmare un progetto di restauro per salvaguardarlo.
Il lavoro di ripulitura è stato estremamente conservativo e ha tenuto in considerazione la particolare disomogeneità del degrado rispetto alle varie parti del complesso. Reso possibili grazie al contributo dalla Compagnia di San Paolo – il resturo è stato progettato dai tecnici del Servizio Edilizia per la Cultura della Città di Torino, in collaborazione e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia del Piemonte e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli e affidati con procedura negoziata, al Consorzio San Luca per la Cultura, l’Arte e il Restauro di Torino. Gli interventi si possono suddividere in opere specifiche di restauro con l’utilizzo di tecniche, materiali e manodopera specialistica e opere edili per la realizzazione degli apprestamenti e degli accorgimenti necessari alla preservazione del bene. Sono stati utilizzati materiali e tecniche compatibili con l’approccio filologico del restauro e si è rispettata l’ormai consolidata metodologia operativa, attraverso indagini preliminari, mappature, analisi, rilievi e documentazione fotografica, al fine di chiarire con precisione lo stato di conservazione degli elementi e gli specifici interventi da realizzare. Il lavoro ha coinvolto in particolare il fronte nord della Porta Palatina e la parte bassa del fronte sud, oltre al tratto di cortina muraria a essa adiacente su entrambi i fronti. Si è iniziato con una prima importante pulitura per eliminare le erbe infestanti, i muschi e le croste di sporco specialmente sul muro di cinta e nelle parti più basse della Porta. Successivamente sono stati realizzati una serie di consolidamenti, stuccature e microstuccature, cuci–scuci e riconfigurazioni del paramento murario e, a completamento, è stato effettuato un adattamento cromatico nelle parti che risultavano disomogenee. Particolare attenzione è stata posta nella revisione di tutte le copertine in malta sommitali: sono state rifatte le impermeabilizzazioni e le faldalerie, sia sulle torri della Porta, sia sull’interturrio (parete fra le due torri). Nelle cornici intermedie dell’interturrio e nelle finestre, invece, sono state attentamente revisionate e parzialmente integrate le copertine.
Durante gli interventi, in particolare sul muro di cinta, è stato possibile effettuare un rilievo storico–stratigrafico che ha consentito di definire tutte le fasi costruttive e i relativi periodi di riferimento. Grazie a questo lavoro si è prodotta una ricca documentazione grafica e fotografica oltre la stesura di una relazione scientifica sull’attività svolta. La documentazione, finalizzata alla progettazione dell’intervento del Consorzio San Luca sulla Porta Palatina, è stata arricchita dall’impiego di un drone che ha consentito, grazie alle immagini ravvicinate, di conoscere in maniera approfondita le forme di degrado in atto sul monumento e del suo muro di cinta.
Quest’ultimo, per la sua rispettabile mole di circa dieci metri di altezza e quaranta di lunghezza, ha richiesto moltissime ore di lavoro. Il progetto definitivo – per un importo complessivo stimato di 594mila euro, IVA compresa – è stato finanziato per la maggior parte dalla Compagnia di San Paolo e, in parte minore, con fondi della Città
In seguito ai tragici fatti di Tunisi l’inaugurazione “Primavera Palatina”, prevista per sabato 21 marzo, è stata spostata a data da destinarsi.
La storia del complesso monumentale è visibile sul sito di Museo Torino, qui.