di Mauro Marras
Audizione alla sesta Commissione consiliare per i vincitori del bando per la riqualificazione del parco Michelotti. Lo scorso anno la Città aveva indetto un bando al quale ha risposto un solo proponente. Il 10 dicembre scorso è stata aperta la busta contenente l’unica proposta presentata da Zoom, il bioparco di Cumiana specializzato nella realizzazione di parchi divertimento a tema naturalistico. Ora i tecnici del Comune, dopo aver proceduto all’assegnazione provvisoria, stanno valutando il progetto economico-finanziario sulla base dei criteri indicati dal bando ed entro febbraio, se la valutazione sarà positiva, si procederà alla firma della convenzione.
L’assessore Enzo Lavolta ha sottolineato la “sensibilità offerta da parte del consiglio comunale nella ricerca di una soluzione per quest’area”. Chiuso nel 1985 lo zoo, il parco Michelotti è stato progressivamente abbandonato, anche se caratterizzato da una splendida posizione a due passi dal centro e in un luogo particolarmente ricco di fascino sull’asse del Po. “In questi cinque anni – ha sottolineato Lavolta – abbiamo riflettuto insieme su come mettere mano a un luogo di inestimabile pregio dal punto di vista naturalistico. Oggi possiamo dire di essere vicini alla soluzione” L’area per metà sarà pubblica, a libero accesso, e per metà occupata dalle attività del gestore privato.
La concessione dura 30 anni. Il progetto di Zoom intende realizzare nello spazio dell’ex zoo un’area all’aperto, una “children farm” che ripercorre i villaggi contadini del mondo (Europa, Asia, Sudamerica) con la presenza di animali da fattoria (capre, oche, galline…) e una “casa delle farfalle”, che introdurrà il tema della produzione della seta; ci sarà anche un’area indoor, la Bioosfera, caratterizzata da ambientazioni naturalistiche: uno spazio sarà dedicato all’Amazzonia e alle sue foreste allagate, un rettilario – acquario coperto. Uno spazio simile a quelli realizzati in altre città europee, come Hannover e Parigi, dove si ricreano le condizioni di vita dei tropici per ospitare piante, rettili, anfibi originari del Rio delle Amazzoni. Il recupero prevede nuova vita anche per il rettilario, un pregevole edificio oggi abbandonato, progettato da Ezio Venturelli e realizzato nel 1960: proprio qui sarà ambientato, se la concessione sarà confermata, il corso del fiume amazzonico.