di Mauro Marras
Anche l’acqua venduta in bottiglia contribuisce pesantemente alla produzione di CO2 e quindi al riscaldamento globale. Eliminare l’abitudine di acquistare l’acqua confezionata nella plastica per passare al consumo dell’acqua “del sindaco” è uno dei passi che si possono fare per proteggere l’ambiente: basti pensare che l’installazione dei punti Acqua da parte di Smat – società pubblica che gestisce l’acquedotto della Città Metropolitana di Torino – sono nel 2016 ha permesso una riduzione dell’emissione di oltre 5700 tonnellate di CO2 oltre a dare beneficio ai conti delle famiglie, con un risparmio di circa 6 milioni di euro. Inoltre, cento litri di acqua in bottiglia producono 10 kg di biossido di carbonio, la stessa quantità emessa dal rubinetto ne produce 0,04 kg.
Oggi, Giornata mondiale dell’Acqua, come avviene ogni anno, Smat consegna i premi “Punto Acqua” ai comuni più virtuosi. Con i vertici dell’azienda, l’ad Paolo Romano e il presidente Alessandro Lorenzi, è intervenuto il meteorologo Luca Mercalli davanti a un pubblico di ragazzi della scuola dell’obbligo, cui ha rivolto un invito a un maggiore impegno ecologico nella vita di tutti i giorni, evitando sprechi di risorse e consumi non conformi al rispetto dell’ambiente.
I Punti Acqua sono ad oggi 153, quattro in più rispetto al 2016, e 24 sono di prossima installazione. L’anno scorso hanno erogato oltre 44 milioni di litri, evitando l’acquisto di 29 milioni e mezzo di bottiglie: 1120 tonnellate di plastica non immesse nel ciclo dei rifiuti.
Il premio per il comune con meno di 2mila abitanti è andato a Lusigliè, 550 abitanti che hanno consumato ben 531mila litri d’acqua dal loro Punto Smat. Banchette “ha bevuto” circa 469mila litri, primo tra i comuni fino ai 10mila abitanti. Tra i comuni maggiori ha vinto per il secondo anno Collegno, con 620mila litri.
Il premio riservato alla Circoscrizione torinese più virtuosa è andato alla Circoscrizione 8, per il Punto Acqua di piazza Galimberti che ha erogato 538mila litri. A ritirare il premio il presidente Davide Ricca e l’assessora Stefania Giannuzzi, che ha sottolineato l’importanza “dei bambini per creare consapevolezza nelle famiglie e favorire comportamenti virtuosi”. Occorre imparare “a non sprecare e ad essere consapevoli dell’impronta idrica di ciò che acquistiamo”. Ad esempio, un’inchiesta del Guardian ha evidenziato come la produzione di carne prevede il consumo di quantità molto maggiori di acqua, rispetto a quelle per la coltivazione delle verdure. L’Ime (Institution of Mechanical Engineers), società di ingegneria con sede a Londra, ha stimato che per produrre un chilo di carne ci sia bisogno di una quantità che varia dai 5mila ai 20mila litri di acqua, mentre per coltivare un chilo di grano servono tra i 500 e i 4mila litri di acqua.
Per favorire un uso più accorto e intelligente della risorsa acqua, l’Amministrazione comunale ha previsto, entro il 2017, l’istituzione di una Consulta dell’Acqua Pubblica permanente per condividere le politiche di investimento, gestione e organizzazione del servizio idrico pubblico con enti e comitati competenti.
Altri dati di estremo interesse sono stati forniti da Luca Mercalli: ogni bottiglia produce 163 grammi di CO2; ogni italiano ne produce quindi 21 kg in un anno, tenendo conto che il consumo medio annuo di acqua in bottiglia in Italia è di 200 litri a persona.
Grazie – per modo di dire – all’attività umana, la presenza di CO2 nell’atmosfera è passato da 300 a 400 parti per milione in un secolo, causando l’innalzamento della temperatura di un grado. “Un grado in più che ha causato la fusione del 50 per cento di molti ghiacciai e causato l’innalzamento del livello del mare di 20 centimetri”, ha concluso Mercalli. Ecco perché i bambini sono importanti per cambiare la nostra impronta sul pianeta e dare speranza al futuro.