Le farfalle, insetti impollinatori, diventano protagoniste di nuove sperimentazioni nature based (soluzioni basate sulla natura) per riconvertire aree post industriali con il coinvolgimento di cittadini e associazioni del territorio mirate alla costruzione di un ecosistema ecologico e umano.
Si tratta del progetto “Farfalle in ToUr” che da domani, 13 settembre, si racconta in una mostra fotografica dal titolo “Le farfalle, il giardino e citizen science”. Allestita nei locali di Ingenio Bottega d’arti e antichi mestieri, in via Montebello 28, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 25 settembre. Accanto alle immagini sono previsti workshops in cui saranno approfonditi alcuni temi: Diversity for biodiversity e Metafora, le farfalle e l’isolamento; i lepidotteri, le oasi e i corridoi ecologici in città; l’inclusione sociale.
Il progetto ha l’obiettivo di conciliare la tutela delle farfalle per contrastare la crescente urbanizzazione e la lotta allo stigma sociale attraverso il protagonismo di persone fragili per la costruzione di una rete di aree verdi che permetta il ripopolamento delle aree urbane da parte dei lepidotteri. Grazie al crescente coinvolgimento della cittadinanza e con il sostegno del progetto europeo proGIreg (Productive Green Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration)– sviluppato a Mirafiori Sud di cui la Città di Torino e l’Università sono partner– “Farfalle in ToUr” vuole essere un modello di inclusione sociale.
“Farfalle in ToUr” è un piano nato 5 anni fa dalla collaborazione tra ASL Città di Torino, Centro di Salute Mentale, Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi dell’Università di Torino e cooperativa sociale Il Margine estesa, successivamente alla cooperativa La Rondine. A Mirafiori Sud, quartiere alla periferia della città, sul cui territorio si estendono gli Orti Generali, altro tassello del progetto europeo, si è svolto il secondo percorso formativo “Farfalle in ToUr” diversity for BioDiversity nella comunità alloggio L’Aquilone della cooperativa sociale Il Margine, finalizzato alla formazione di persone con disabilità psichica, assistite da educatori e ricercatori dell’Università di Torino. Sono loro gli esperti nell’allevamento dei bruchi e nell’individuazione delle piante più adatte ad attrarre le farfalle, loro i nuovi “cittadini scienziati”, i nuovi divulgatori della biodiversità degli insetti impollinatori e, in particolare, delle farfalle in diverse realtà del territorio oltre a quelle scolastiche: case di accoglienza per nuclei fragili, strutture sanitarie, strutture di accoglienza per rifugiati, feste di quartiere.
Domani, venerdì 13 settembre alle 16 la mostra sarà aperta al pubblico e si racconterà attraverso la voce dei protagonisti martedì 17 settembre alle 16.30. Parteciperanno Giorgio Gallino, psichiatra all’Asl Città di Torino e Simona Bonelli, entomologa e docente all’Università di Torino, le due anime fondatrici del progetto, impegnati, in questi anni, in un lavoro sinergico i cui risultati sono stati immortalati negli scatti in mostra.
I workshops, a cui possono partecipare tutti i cittadini, si svolgeranno mercoledì 18 e martedì 24 settembre dalle 16.30 alle 18.30; giovedì 19 e venerdì 20 settembre dalle 16.30 alle 18.30.
Nei primi due laboratori le cooperative Il Margine e La Rondine aiuteranno i partecipanti a preparare “bombe” composte da argilla e semi di piante nettarifere che saranno lanciate nei giardini o piantate nei vasi sui balconi di casa per rendere la città più permeabile agli insetti impollinatori.
Negli ultimi due appuntamenti i ricercatori del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi faranno osservare le farfalle al microscopio.
Il nome della farfalla in greco antico è Psyché, un rimando simbolico alla sfera psichica dell’uomo. E la farfalla è anche una possibile metafora del progetto: come il bruco attraverso la metamorfosi si trasforma in una bellissima farfalla, allo stesso modo il processo terapeutico porta le persone che soffrono di disturbi psichici ad aprirsi agli altri, trasformandosi da soggetti esclusi a divulgatori di un progetto collettivo. Ai suoi collaboratori il dottor Gallino ha raccontato che, nel tempo, ha assistito a un miglioramento del processo di guarigione di queste persone perchè fare qualcosa di importante per la collettività ha rappresentato per loro una grande motivazione.
Per informazioni:
farfalleintour@ilmagine.it; facebook.com/farfalleintour
Mariella C0ntinisio