Firmato Accordo fra il Demanio e la Città di Torino

 

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di Mauro Gentile

Torino si conferma terreno fertile per la sperimentazione di forme di collaborazione tra amministrazione locale e Stato e, di questa caratteristica, ne ha giovato anche il federalismo demaniale che, proprio nella città della Mole, ha trovato concreta attuazione in più occasioni con il passaggio di proprietà di diversi beni, alcuni di straordinario valore storico e architettonico, dal Demanio alla Città.
Questa mattina, a Palazzo Civico,  il sindaco Piero Fassino e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, hanno sottoscritto un accordo che definisce i rapporti patrimoniali tra Città di Torino e Agenzia del Demanio e avvia il processo di trasferimento di ventuno beni dallo Stato alla Città di Torino, secondo le procedure previste dal federalismo demaniale. L’accordo, che risolve precedenti situazioni controverse, stabilisce la reciproca concessione in comodato d’uso di immobili appartenenti allo Stato e al Comune.
L’atto transattivo avvia, infatti, nell’ambito delle operazioni previste dal federalismo demaniale, il passaggio dallo Stato a Palazzo Civico della proprietà di Palazzo Madama e dell’intero compendio dei Giardini Reali inferiori e delle sovrastanti palazzine, a cui si aggiungono l’area tra via Ormea e corso Massimo D’Azeglio, dove è stato realizzato l’impianto sportivo “Parri”, l’area attigua al centro di rieducazione minorile “Ferrante Aporti”.che ospita alcuni impianti sportivi gestiti dalla società Sisport, piazza Abba nel quartiere Regio Parco, l’area all’angolo tra corso Regina Margherita e via XX Settembre in prossimità delle Porte Palatine, e terreni vicini alle sponde della Dora Riparia dove ha sede l’impianto sportivo dell’Us Vanchiglia, e altri immobili a destinazione residenziale e uffici.
Con questo accordo, inoltre, la Città di Torino si impegna a concedere in comodato d’uso gratuito all’Agenzia del Demanio i locali comunali di via Giolitti 27, assegnati alla Polizia di Stato, e a rinunciare al corrispettivo per la locazione all’Arma dei Carabinieri del fabbricato di via Cigna 96, consentendo così allo Stato di realizzare importanti risparmi di spesa per l’utilizzo di immobili da parte del Ministero dell’Interno.
L’atto firmato questa mattina, che, come detto, permetterà di gestire al meglio una parte di grande valore del patrimonio pubblico cittadino, non esaurisce le operazioni di trasferimento di beni statali alla Città effettuate nell’ambito del federalismo demaniale. Tra i beni in procinto di  entrare a far parte del patrimonio comunale vi è infatti anche l’ex galoppatoio militare del Parco del Meisino, per il quale il Consiglio comunale ha già dato il via libera all’operazione.
“Acquisendo la proprietà di beni demaniali –  ha ricordato il sindaco Piero Fassino –  la Città di Torino intende tutelarli e dare corso a programmi di valorizzazione. In particolare, con il trasferimento alla Città di Palazzo Madama e dei Giardini Reali si è rafforzato l’ambizioso progetto relativo al complesso di aree archeologiche, di edifici storici e di spazi museali che costituiscono il “Polo Reale”, secondo una visione che ha scelto di valorizzare al massimo gli immobili storici di Torino”.
“La firma di oggi – ha dichiarato Roberto Reggi –  è il risultato di un percorso di stretta collaborazione tra l’Agenzia e il Comune e testimonia che un lavoro di squadra tra lo Stato e gli Enti locali può attivare sinergie preziose per un migliore utilizzo degli immobili pubblici. Quello di oggi, infatti, rappresenta un passo importante non solo per il trasferimento di molti beni alla Città, ma anche per la realizzazione di importanti risparmi di spesa per lo Stato grazie alla riduzione degli affitti per l’utilizzo di beni, con vantaggi diretti per la collettività.”
“Attraverso il federalismo demaniale e la proficua collaborazione con l’Agenzia del Demanio, il nostro patrimonio – ha sottolineato l’assessore al Patrimonio, Gianguido Passoni – si arricchisce di beni di inestimabile valore storico e architettonico, che vogliamo preservare e fare in modo di garantire la miglior fruizione possibile sia ai torinesi, sia ai tanti turisti che ogni anno visitano Torino”. Ma, per il responsabile delle politiche comunali relative al Patrimonio, non sono affatto da sottovalutare neppure le acquisizioni e gli investimenti su altri beni meno prestigiosi per storia e architettura perché, comunque, “anche i progetti per la loro valorizzazione sono destinati a portare positive ricadute per tutta la città, dai quartieri centrali a quelli più periferici”.