Una delegazione di amministratori municipali genovesi, composta dagli assessori Elena Fiorini ed Emanuela Fracassi, responsabili rispettivamente delle politiche alla legalità e ai diritti e di quelle socio-sanitarie e un gruppo di dirigenti di Palazzo Tursi, ha visitato ieri mattina l’area del mercato di libero scambio, nel quartiere Barriera di Milano.
Accolto da Ilda Curti e Giuliana Tedesco, assessori alla rigenerazione e alla sicurezza urbana e da Alberto Gregnanini, comandante della Polizia Municipale, il gruppo ha visitato il mercato, osservando la disposizione dei gazebo e studiando le modalità organizzative. Gli amministratori genovesi si sono mostrati interessati ai temi della sicurezza e della pulizia delle aree, della rimozione dei rifiuti e della disposizione dei parcheggi, dei permessi per occupare il plateatico e del pagamento del voucher giornaliero di 10 euro. Il sopralluogo si è concluso al Museo Ettore Fico, in via Cigna.
A partire dallo scorso ottobre le attività di libero scambio sono collocate in via Monteverdi, con accessi dalle vie Ponchielli, Cimarosa e Sempione.
Superata la fase di avvio intrapresa nel trimestre scorso, l’attività domenicale del mercato registra mediamente la presenza di circa quattrocento operatori che utilizzano con regolarità gli stalli di 10 metri quadrati, e una frequenza di pubblico considerevole: “La pluriennale esperienza maturata a Torino nella gestione di tale attività – hanno commentato Ilda Curti e Giuliana Tedesco -, ha suscitato l’interesse del Comune di Genova, alla prese con la progettazione e la gestione di analoghe iniziative. Rispetto a questo interesse abbiamo raccontato il percorso torinese ai colleghi liguri. All’area di vendita torinese è assicurato un rigoroso servizio di controllo da parte degli agenti della Polizia Municipale, garantendo la regolarità degli accessi dei venditori e della merceologia esposta”.
Palazzo Civico conferma che l’area di via Monteverdi individuata al termine di una lunga ricerca è una soluzione temporanea. Continua infatti la ricerca per arrivare a una collocazione che, al pari di altre grandi città europee, renda il mercato del libero scambio un fenomeno meglio integrato nel tessuto cittadino.