di Michele Chicco
Muoversi in bicicletta è salutare, veloce, economico, divertente e ambientalmente sostenibile. A Torino, con circa 180 chilometri di piste ciclabili, sono sempre di più le persone che lasciano a casa l’auto e decidono di spostarsi in bici semplicemente perché si arriva prima, si parcheggia facilmente e si risparmia. E’ indubbio che la mobilità in bicicletta contribuisce a rendere le città più vivibili, un trasporto urbano più efficiente, strade meno congestionate, meno rumorose e un’utile attività fisica.
Però, oltre a questo tranquillo scenario, il biker deve avere la consapevolezza che sta pedalando lungo viali, strade e piazze di una metropoli dove deve convivere con gli altri veicoli e non in una soleggiata e solitaria stradina di campagna. Sembra ovvio, ma ovvio non è. E purtroppo questa non consapevolezza, a volte, può avere conseguenze drammatiche.
A tutti, ad esempio, di sera è capitato di notare sulle strade ciclisti che per distrazione o per non curanza pedalano senza luci. Sono, ovviamente, dei comportamenti molto pericolosi oltre a essere un’indiscutibile violazione al Codice della Strada.
Per una ciclabilità sicura, la Città di Torino ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione e informazione con manifesti affissi in città ( “il ciclista illuminato pedala in sicurezza“) .
L’invito è di utilizzare le luci per rendersi visibili di sera e di notte. Il manifesto ripropone il claim in inglese e francese per estendere il “consiglio” alle comunità di stranieri residenti a Torino.
La speranza per il futuro è quindi di vedere ciclisti illuminati non solo dalle lampadine ma… anche dalla saggezza!