La Commissione Europea ha approvato il Contratto Climatico di Città (Climate City Contract – CCC) di Torino. Questa mattina nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Strasburgo il sindaco Stefano Lo Russo accompagnato dall’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta ha ricevuto la Eu Mission Label, il riconoscimento formale dell’approvazione del contratto.
Il raggiungimento di questo obiettivo, cui la Citta ha lavorato insieme al Politecnico e a numerosi altri partner istituzionali, oltre a posizionare Torino come un modello per le altre città europee, certificando le progettualità presentate come serie e rilevanti da parte di esperti esterni della Commissione, mira a facilitare l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati verso l’obiettivo della neutralità climatica, incentivando ad investire in città.
“È una giornata molto importante – spiega il sindaco Stefano Lo Russo– che riconosce un lavoro verso quelle che sono state le priorità dell’agenda politica del nostro mandato e lo saranno anche nei prossimi anni ovvero la transizione ecologica e il contrasto al cambiamento climatico. La redazione del Climate City Contract ha richiesto oltre due anni di intenso lavoro, con frequenti interazioni con numerosi attori della città, e ci ha permesso di mettere a sistema una serie di attività sviluppate dalla nostra amministrazione fin dal suo insediamento, con l’impegno di potenziarle ulteriormente e consolidarle per il futuro, proseguendo nell’impegnativa strada verso la neutralità climatica”.
“L’obiettivo -aggiunge l’assessora Chiara Foglietta – è una riduzione di oltre l’80% delle emissioni di CO2 per il 2030 rispetto ai valori del 2019 attraverso misure che avranno anche un effetto strutturale sulla riduzione dell’inquinamento e sul miglioramento della qualità dell’aria, risultati per raggiungere i quali Torino ha avviato un processo inclusivo e collaborativo”.
Attraverso il percorso di co-progettazione e il supporto scientifico del Politecnico di Torino con il laboratorio EST@energycenter, che ha portato anche alla progettazione e all’implementazione di una piattaforma informatica web-based CLICC, è stato infatti definito un insieme di 31 macro-azioni, intese non come specifici interventi puntuali, ma come azioni strategiche di ampio respiro in grado di incidere significativamente sul sistema urbano complessivo, determinando effetti rilevanti sul bilancio delle emissioni di Torino. Per ciascuna macro-azione sono stati individuati possibili co-benefici in diversi ambiti, dal miglioramento della qualità dell’aria alla lotta alla povertà energetica e alle disuguaglianze sociali fino ad importanti ricadute positive sulla salute.
Riunite in 5 aree – Edifici e Industria, Trasporti, Rifiuti, Energia, Forestazione Urbana – delle 31 macro-azioni, 27 fanno riferimento a misure di mitigazione determinando una riduzione stimata delle emissioni del 66,7% rispetto a quelle dell’anno base 2019, le altre 4 compensano il 55,4% delle emissioni residue, corrispondenti al 18,5% della baseline del 2019. Complessivamente al 2030 è attesa una riduzione del 85,2%, una forte riduzione delle emissioni che permetterà alla Città di avvicinarsi il più possibile all’obiettivo della neutralità climatica.
“Il lavoro per la redazione del Climate City Contract, in stretta collaborazione con la Città, rappresenta una implementazione molto concreta della visone dell’Ateneo a supporto dei decisori politici, attraverso un approccio “science-based” e un processo di innovazione degli approcci e degli strumenti” commenta il rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati.
Un percorso partito da lontano, quando fu lanciata la “mission” dell’Unione Europea sulle città intelligenti e climaticamente neutre (Mission Climate-Neutral and Smart Cities by 2030), con l’obiettivo di accelerare la transizione verso la neutralità climatica in 100 città europee scelte come riferimento entro il 2030 (anticipando il 2050 previsto dal Green Deal) e aprendo una call rivolta a tutte le città europee.
Insieme ad altre 376 città europee, Torino ha inviato la sua candidatura il 31 gennaio 2022 e ricevuto risposta positiva il 28 aprile dello stesso anno. In Europa sono state in tutto 100 le città scelte, di cui altre otto in Italia (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma).
A giugno sono iniziati i confronti con la Commissione europea, la costituzione del Transition team locale, le interlocuzioni con le altre otto città italiane selezionate e una serie di incontri e workshop per definire le strategie con l’obiettivo di elaborare un Climate City Contract con un piano complessivo di azioni per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti includendo tutti i settori urbani: l’energia, l’edilizia, i trasporti, l’industria, il verde urbano e la gestione dei rifiuti.
La Città di Torino ha cominciato da subito a lavorare al suo Climate City Contract instituendo un Mission team, che ha visto impegnati i dipartimenti Ambiente e Transizione Ecologica e Fondi Europei e PNRR con il supporto scientifico del Politecnico di Torino attraverso il suo laboratorio EST (Energy Security e Transition Lab) dell’Energy Center, coordinato dal professor Ettore Bompard, con le competenze del Dipartimento Energia, del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture e del Dipartimento di Architettura e Design, che ha fornito la modellazione matematica e sviluppato una innovativa piattaforma informatica dedicata.
Sono seguiti 17 incontri bilaterali per singole categorie di attori (aziende partecipate dalla Città, mondo delle Università e della ricerca, associazioni di categoria, gruppi bancari e fondazioni bancarie, istituzioni pubbliche sovralocali) ed è proseguito con un ciclo di workshop tematici e incontri di co-progettazione delle azioni, con il supporto dell’Environment Park. Nel luglio del 2023 è toccato al mondo delle imprese, a settembre è stata la volta dei rappresentanti del terzo settore, mentre a febbraio di quest’anno a essere coinvolti attraverso il percorso “Dimmi la tua” centinaia di studenti delle scuole superiori.
Sono in tutto sei i primi firmatari del Climate City Contract (Città di Torino, Città metropolitana, Regione Piemonte, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e Camera di Commercio), 16 i main partner (Gtt, Iren, Smat, InfraTo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Csi Piemonte, 5t, Arpa Piemonte, Atc, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Reale Group, Cassa depositi e prestiti, Sagat, Italgas) e 60 i supporter.
Il Climate City Contract mette nero su bianco l’impegno concreto e programmatico dei diversi soggetti, a partire dalla Città, nell’implementare la transizione climatica individuando sia le azioni concrete da attuare per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni che un budget economico necessario per ciascuna di esse che andrà via via recuperato e rappresenta un momento significativo per la Città, rinforzando e potenziando le attività fin qui svolte e pianificate, e rilanciando le sinergie con tutti gli attori della città, dai cittadini all’industria, dal settore della finanza agli enti universitari.
Le città svolgono un ruolo centrale nella transizione verso la neutralità climatica. Globalmente, consumano il 65% dell’energia e producono più del 70% delle emissioni di CO2. Senza un impegno decisivo a livello locale non sarebbe quindi possibile soddisfare gli obiettivi previsti degli Accordi di Parigi e dal “Green Deal” europeo. Un ruolo già riconosciuto alla nostra città dall’ultima edizione della COP28 sul clima di Dubai che, per la prima volta nel dicembre scorso aveva riunito le città più impegnate nel contribuire agli sforzi messi in campo da ogni nazione per ridurre le emissioni e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, tra cui appunto anche Torino.
E proprio nel giorno della consegna della Eu Mission Label parte anche il nuovo podcast dal titolo “Torino cambia – per un futuro sostenibile”. Realizzato dalla Città di Torino in collaborazione con il Politecnico di Torino e prodotto da Radio Onde Quadre e Acting Out, si propone, con il contributo di esperti e protagonisti, di raccontare ai cittadini come la Città e le sue abitudini stanno cambiando per rispondere alla sfida climatica. Il primo episodio è già disponibile on line sul sito istituzionale della Città.