di Gianni Ferrero
Settimana consacrata allo studio e al confronto diretto sui temi legati alla città, in particolare il quartiere Aurora, per gli studenti dell’Istituto d’arte applicata e design. Questa mattina, al secondo piano del Basic Village, ospiti dell’imprenditore Marco Boglione , gli allievi della celeberrima istituzione formativa si sono dati appuntamento per il via agli otto workshop che li coinvolgeranno fino a venerdì pomeriggio.
A dare il benvenuto ai ragazzi nella sala Lattes, fra i quali una delegazione di Haifa, sono intervenuti Ilda Curti e il sindaco. Piero Fassino si è prodigato a illustrare la genesi della metamorfosi che ha ridisegnato negli ultimi quattro lustri il volto di Torino, consegnando una città attrattiva per qualità della vita, formazione e lavoro. Esponendo le fasi di una città produttiva che la crisi manifatturiera di fine secolo non ha piegato, il primo cittadino ha cercato di infondere agli allievi-designer energia e ottimismo, sottolineando come la cultura sia una delle leve strategiche della trasformazione sociale.
Il tema di questa edizione, giunta al settimo anno, prende spunto dall’opera dell’urbanista inglese Charles Landry, riferendosi al superamento del modello tradizionale dell’ urban engineering, concentrato esclusivamente sulle infrastrutture fisiche. Landry è infatti un teorico dello sviluppo del concetto di infrastruttura creativa, dei legami tra gli elementi materiali e le dinamiche umane di un luogo, le sue connessioni e relazioni, la sua atmosfera: ”La creatività civica viene ad assumere un fondamento etico. E’ la capacità immaginativa di risolvere problemi applicata a obiettivi volti al bene collettivo. Presuppone tuttavia da parte del settore pubblico un maggiore spirito imprenditoriale, pur entro i limiti istituzionali, e da parte del settore privato una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità verso la collettività”.
“Proprio nella Torino che si fregia del titolo di città creativa Unesco per il design, lavoriamo per il territorio, la città e il quartiere, teatri quotidiani di dinamiche riproducibili su larga scala. Già al centro di molti interventi, tra cui la sede Iaad e il nuovo centro direzionale Lavazza, l’area del quartiere” – ha spiegato il direttore dello Iaad Laura Milani.
Il Quartiere Aurora è al centro per altro di un nuovo progetto di riqualificazione: con una delibera approvata lo scorso fine novembre dalla Giunta Comunale, Torino si è candidata al bando del Consiglio dei Ministri che mette a disposizione quasi 200 milioni di euro da adoperare per interventi di riqualificazione sociale e culturale.
Tra gli spunti degli approfondimenti dei prossimi giorni la riflessione su un ipotetico hub creativo di Aurora. E poi la constatazione che la fabbrica è la materializzazione di una cultura produttiva, la distribuzione di un sistema organizzativo. Quella stessa infrastruttura oggi serve per nuovi usi. Ne è un esempio la trasformazione di grandi contenitori industriali in musei (il nuovo museo Ettore Fico per esempio), servizi (come il centro del design di Mirafiori), grandi complessi per il commercio e il loisir (il Lingotto di Renzo Piano). Un argomento, quello del riuso a Torino dei 10 milioni di metri quadrati lasciati liberi dalla riconversione delle aziende, sviluppato ampiamente dal sindaco nel suo intervento. Accanto a questi temi quello di una città tra le più green d’Italia con 25 metri quadrati di pro-capite di verde e le questioni legate alla mobilità sostenibile.