Dieci anni dopo per me vuol dire anche diciannove anni dopo, perché mi viene spontaneo tornare a quell’autunno del 1997 quando prendemmo la decisione di candidare Torino in un clima generale di benevolo scetticismo che ci accompagnò fino a Seul, nel giugno 1999, dove l’unica copertura televisiva per noi era quella del TG regionale (un inviato ed un operatore) e da dove eravamo in collegamento – notturno per Torino – con GRP, l’unica televisione privata che seguiva l’evento dell’Assemblea Generale del CIO che ci avrebbe assegnato le Olimpiadi.
E’ forse per liberarsi di quello scetticismo iniziale che molti ricordano il “Ce l’abbiamo fatta!” con il quale ho iniziato il discorso conclusivo alla Cerimonia di chiusura dei Giochi.
Ricordo bene quella emozione, ricordo la sensazione di orgoglio, ricordo l’entusiasmo contagioso che ci portammo dentro e addosso per tutto il periodo pre olimpico. Una forza travolgente con cui abbiamo superato ostacoli di ogni tipo. Convinti come eravamo che ce l’avremmo fatta.
Sono tra i fortunati che hanno vissuto questa avventura faticosa e non facile dal primo momento, quello della decisione iniziale, fino alle ultime gare delle Paralimpiadi, il 19 marzo del 2006. Il tratto più significativo di questa lunga esperienza che voglio sottolineare è il grande lavoro di squadra che abbiamo messo in campo e che è stato la chiave del successo. Abbiamo fatto squadra tra le istituzioni locali, le autorità nazionali, sia politiche che sportive, e con tutto il territorio olimpico. Ricordo in particolare la sollecitudine attenta con la quale ci seguì il Presidente Ciampi cui spettò il compito di aprire i Giochi dopo che all’inizio del Suo mandato ci aveva accompagnati a Seul con il Suo messaggio di garanzia presso il CIO. E un ricordo riconoscente lo devo anche all’Avvocato Gianni Agnelli che ci sostenne senza riserve fin dal primo momento e che purtroppo ci lasciò senza poter vedere le Olimpiadi.
Le Olimpiadi sono state il catalizzatore della trasformazione di Torino, soprattutto del cambiamento di immagine agli occhi del mondo e forse un po’ anche dei torinesi.
Valentino Castellani, Presidente TOROC 2006