di Marco Aceto
Il progetto Olimpo è nato per raccontare l’epica e l’etica nello sport attraverso le imprese dei protagonisti e i libri che le hanno narrate. Campioni che sono riusciti a lasciare un segno non per le vittorie e i trofei, ma grazie al comportamento e al messaggio che ci hanno trasmesso.
Promosso dall’Assessorato allo Sport della Città di Torino, Olimpo è ideato e organizzato dal Salone del Libro con le Circoscrizioni 1, 8 e le Biblioteche civiche torinesi, in collaborazione con tutte le altre Circoscrizioni. Il progetto si inserisce nel programma delle iniziative di Torino Capitale Europea dello Sport 2015.
Il calendario dell’evento parte martedì 14 aprile e si estende lungo l’intero arco dell’anno. La prima parte arriva fino al Salone Internazionale del Libro, che si svolgerà dal 14 al 18 maggio, mentre gli altri appuntamenti sono in programma nel corso dei mesi estivi. In autunno ci sarà il gran finale con il ciclo di “Pentathlon”, cinque appuntamenti su altrettante discipline sportive, che avranno luogo al Cap 10100 di corso Moncalieri 18, e saranno presentati a inizio ottobre. Le presentazioni dei volumi saranno tutte a ingresso gratuito.
“Sullo sport – ha sottolineato l’assessore Stefano Gallo – , sui suoi protagonisti, sulle imprese epiche ed etiche di uomini e donne che hanno creduto nel loro gesto atletico sino a esprimerlo in preziosi virtuosismi molto è già stato scritto e molto è rimasto nei cuori e nell’immaginario collettivo dei tanti appassionati di sport. Nell’Olimpo questi grandi campioni hanno trovato il loro spazio. Proprio per non dimenticarli ci è sembrato giusto ricordarli nell’anno in cui siamo la Capitale Europea dello Sport”.
“Negli incontri di Olimpo – ha detto il presidente del Salone Internazionale del Libro Rolando Picchioni – proveremo a indagare e celebrare l’istante agonistico e l’umanità del campione, per far comprendere soprattutto alle giovani generazioni, attraverso alcune testimonianze di questi leggendari atleti, come lo sport non sia soltanto fama, soldi, mondanità, ma possa davvero essere ‘maestro di vita”’.