Tutti gli appassionati di basket non possono non sapere chi è Luis Scola, giocatore argentino dal passato illustre nella cui bacheca personale può vantare due medaglie olimpiche di cui una d’oro conquistata ad Atene nel 2004 in finale con l’Italia.
Oggi è venuto a Torino in occasione delle Nitto ATP Finals per partecipare ad un talk show in cui ha raccontato anche del suo rapporto con la nostra città. “Sono stato a Torino come giocatore e l’ho sempre trovata una città molto bella. Sono contento di esserci ritornato anche se solo di passaggio”.
Scola ha cominciato a giocare a basket da giovanissimo, addirittura a quindici anni era aggregato alla Prima Squadra del Ferro Carril Oestek, compagine della prima divisione argentina. Poi il suo viaggio è proseguito in Spagna, nella NBA dove ha giocato oltre settecento partite. In Cina, per finire in Italia tra Milano e Varese.
“Ho cominciato a giocare a basket seguendo le orme di mio padre. Lui è alto due metri e si è fermato alla terza divisione. Se sono diventato qualcuno lo devo anche a lui”. In Italia ha deciso di fermarsi trovando lavoro da tre anni come amministratore delegato della Pallacanestro Varese. Nel tabellone di doppio su sedici giocatori, cinque sono argentini. “Non li conosco personalmente, ma ho stretto amicizia con dei tennisti nel villaggio durante i Giochi Olimpici. Naturalmente faccio il tifo per loro e spero possano fare tanta strada”.
Marco Aceto