Donne che corrono: intervista a Carlotta Montanera “Runningcharlotte”

di Elena Cebrelli in collaborazione con la redazione di TorinoClick

La storia dello sport è stata a lungo, ed è tuttora, caratterizzata da una netta predominanza maschile. C’è però una disciplina in forte ascesa nella quale le differenze di genere si assottigliano fino a quasi scomparire.

“Essere uomo o donna nella corsa è indifferente. Non conta la forza fisica, abbiamo tutte e tutti due gambe” dice Carlotta Montanera, podista specializzata in distanze medio lunghe (dai 10 km alla maratona) e autrice del blog a tema podistico RunningCharlotte.org 

Running Charlotte Carlotta MontaneraCarlotta Montanera, 32 anni, aostana di origine ma torinese di adozione da ormai 15 anni, è una delle Madrine 2.0 della corsa non competitiva Just the woman I am organizzata dal CUS Torino nell’ambito di Torino Capitale Europea dello Sport 2015, che si svolgerà in città l’8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Carlotta è impegnata attivamente nel promuovere la manifestazione dell’8 marzo, nella quale crede molto: “Just the woman I am non è una gara ma un’occasione unica per le donne per vivere la loro festa e nel contempo fare attività fisica. Un’occasione per partecipare, per stare insieme e per sostenere la lotta contro il cancro”.

Nel suo blog Carlotta ci fornisce uno spaccato al femminile sui diversi aspetti della corsa, dalle questioni più tecniche a quelle più emotive legate alla corsa come esperienza di vita.

Quando e perché hai iniziato a correre? Come mai hai scelto proprio una sport di resistenza?

Da ragazza giocavo a tennis e facevo danza. Nove anni fa, per superare un momento personale difficile, ho iniziato a correre. Nella corsa – a differenza del tennis, per esempio, in cui si gioca sempre contro un avversario – si vince sempre. Non conta la velocità, conta solamente andare: è un toccasana per l’autostima, oltre che per la salute e il benessere fisico.

Corri circa 50 km alla settimana articolati su 4 allenamenti. Come riesci a conciliare l’attività sportiva con i tuoi impegni quotidiani di lavoro?

La mia giornata lavorativa è molto impegnativa e finisce generalmente abbastanza tardi la sera, quindi preferisco allenarmi al mattino presto prima di andare in ufficio. Verso le 6.30 della mattina esco con il mio cane e mi alleno lungo Po e al Parco del Valentino, che sono posti meravigliosi per correre. Da La Loggia e Moncalieri fino a San Mauro e Chivasso è possibile correre lungo la pista ciclo-pedonale senza incontrare automobili, in una cornice meravigliosa fra il fiume e la collina, nel Parco Fluviale del Po. La collina di Torino offre tra l’altro delle ottime salite per chi volesse fare degli allenamenti specifici.

La corsa non è per me un impegno da inserire nell’agenda settimanale, ma è proprio il momento nel quale riesco a mettere in ordine le idee e nel quale trovo l’energia per affrontare la giornata.

Che cosa diresti alle donne che vogliono iniziare a correre?

Assolutamente di farlo. E poi di non fissarsi ponendosi degli obiettivi irraggiungibili, come ad esempio partire da zero e correre immediatamente una maratona, perché il mancato raggiungimento di un obiettivo può essere molto frustrante e può causare l’allontanamento dalla corsa. Consiglio quindi di consultare il proprio medico curante e iniziare gradualmente, anche solo camminando o alternando brevi tratti di corsa e cammino per riabituare il corpo al movimento. E non demordete se vi sentite stanche: è assolutamente normale!

4girls4marathon: puoi spiegare di che cosa tratta questo progetto presente sul tuo blog?

Siamo 4 donne di età, lavori e composizioni familiari diverse, che si sono conosciute appositamente per questo progetto. L’obiettivo è dimostrare, a noi stesse ma anche agli altri, che “la maratona è una cosa da femminucce”, ossia che correre una maratona (42,195 km) è un obiettivo raggiungibile per 4 donne che conducono una vita normalmente impegnata. Il messaggio è: se si è in salute e ci si allena con gradualità e costanza, la maratona è alla portata di tutte. Questo discorso si lega al rapporto fra impegni quotidiani e corsa: la corsa per sua stessa natura viene praticata in libertà, all’aperto, e non deve essere legata a orari e strutture. È quindi lo sport ideale per chi ha bisogno di flessibilità.

Puoi raccontarci della tua esperienza come Madrina 2.0 della corsa Just the woman I am e di che significato ha questo evento nel promuovere la cultura della parità?

Nel 2014 ho partecipato all’evento e sono rimasta molto colpita dall’atmosfera di festa e di allegria che si poteva respirare per le strade di Torino. È stata una giornata di sport per tutte e tutti, c’erano tantissime donne, tantissimi bambini, e Torino era bella come sempre.

L’evento di quest’anno – non voglio chiamarlo gara perché si tratta di tutt’altro – è ancora una volta un’occasione unica per le donne che hanno voglia di vivere la piazza e di partecipare. È una manifestazione per tutti, dalle atlete più forti alle signore che vorranno camminare per tutto il percorso o anche solo per i chilometri che si sentiranno di fare, e inoltre sarà l’occasione per sostenere la ricerca contro il cancro, una malattia che colpisce più o meno direttamente quasi tutte le famiglie.

Vorrei concludere con un appello a partecipare alla giornata. Chi corre, chi cammina, chi vorrà brindare o fare festa, chi vorrà curiosare fra i diversi stand: per tutte sarà un’ottima occasione per festeggiare degnamente la Giornata Internazionale della Donna.

APPROFONDIMENTI

Che la corsa femminile sia un fenomeno in ascesa nella popolazione adulta lo dimostrano anche i dati relativi al tesseramento presso la FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) PIEMONTE. Nel trienno 2012-2014 si è verificato un incremento in quasi tutte le categorie, ma soprattutto per le tesserate Seniores ossia con più di 23 anni di età (+50%) e Over 35 (+15% circa), anche se il numero totale di tesserati nella nostra regione vede ancora una netta predominanza maschile. Le tesserate sono infatti meno della metà dei loro colleghi maschi (Fonte: FIDAL – Comitato Regionale Piemonte).

Per quanto riguarda invece i giovanissimi torinesi, ”La statistica nello sport – Indagine sulle abitudini e sulle aspettative dei giovanissimi torinesi” – ricerca effettuata nel 2014 dagli Assessorati ai Servizi Civici, Sistemi Informativi, Sport e Tempo Libero della Città di Torino presso un campione rappresentativo di studenti delle scuole medie – ha evidenziato come anche presso questa fascia di età ci sia una forte una domanda di sport. La quasi totalità del campione, senza differenze di genere, risponde affermativamente alla domanda “Ti piace fare sport?”. L’atletica leggera si colloca all’ottavo posto nella classifica degli sport più praticati, con una certa predominanza maschile. Le ragazze praticano invece sport più tradizionalmente femminili, come pallavolo, danza, ginnastica artistica.