Le auto, le tute e i caschi, tanti documenti, pubblicazioni e memorabilia, filmati Super8 e installazioni audiovisive e ancora centinaia di fotografie che contribuiscono a costruire un ritratto dell’uomo e non solo del pilota: c’è tutto Ayrton Senna – scomparso proprio trent’anni fa il 1° maggio 1994, dopo un incidente nel gran premio di San Marino di Formula 1 a Imola – nella mostra inaugurata oggi al Mauto.
Da domani e fino a domenica 13 ottobre gli appassionati di motori, ma non solo loro, che accederanno agli spazi del Museo dell’Automobile potranno ripercorrere la carriera di un pilota eccezionale e fenomeno mediatico e popolare, divenuto intramontabile soprattutto dopo la sua tragica fine, che lo ha trasfigurato nell’epica icona di sé stesso, proiettandolo nel firmamento delle grandi star della nostra epoca.
Un’occasione preziosa per consentire torinesi e turisti di ripercorrere la storia di un campione che non ha mai abbandonato, anche dopo la sua tragica scomparsa, il cuore di tantissime appassionate e tantissimi appassionati, secondo il Sindaco di Torino che ha anche ribadito come ‘Ayrton Senne Forever’ si inserisca pienamente nella grande storia di legami profondi tra la città e gli sport motoristici, aggiungendo un tassello ulteriore alla ricca programmazione culturale del Museo Nazionale dell’Automobile e dell’intero territorio.
Colma di oggetti personali e attrezzature, l’esposizione è il frutto di otto intensi mesi di lavoro e, per il curatore Carlo Cavicchi, potrà regalare ai visitatori un ricordo del grande asso brasiliano davvero esaustivo e coinvolgente, mentre per la nipote Bianca Senna, aiuterà a tramandare l’eredità di un pilota che fino a oggi è stato un’ispirazione sia per gli appassionati che lo hanno visto correre sia le nuove generazioni.
Una mostra che segna l’inizio di un nuovo corso nel quale il Museo Nazionale dell’Automobile intende consolidare il proprio ruolo a livello internazionale quale custode di una memoria storica della cultura automobilistica e istituzione all’avanguardia sui temi della ricerca e della contemporaneità, secondo il Direttore Lorenza Bravetta che non ha mancato di sottolineare la mole impressionante di contenuti e materiali a quali si è attinto insieme all’utilizzo di un registro espositivo proprio di altri linguaggi, primo tra tutti quello dell’arte contemporanea
Lo straordinario allestimento si sviluppa su una superficie di 1500 metri estendendosi anche alla piazza del Museo nella quale campeggia una suggestiva installazione dove la pelle vetrata diventa la bandiera del Brasile che sventola tra le mani di Senna dopo ogni vittoria.
In mostra tutte le vetture guidate dal pilota brasiliano, tutte le tute, tutti i caschi, i sottocaschi, i cappellini e i guanti da lui indossati nelle gare, accessori e parti meccaniche delle sue auto, come pneumatici, flaps, motori, il volante Nardi della McLaren MP4/6 del 1991 e il piantone della Williams Renault del 1994; la moto a lui dedicata dalla Ducati e la bicicletta “Senna” della Carraro. Tra i moltissimi oggetti personali e altre curiosità anche il contratto tra Ayrton Senna e la squadra DAP nel 1978, lettere personali e di auguri, le bottiglie Magnum Moët & Chandon autografate, orologi, coppe, medaglie, il computer per la telemetria e il monitor Williams FW16.
L’esposizione prosegue con 114 fotografie, selezionate da Carlo Cavicchi e dal Direttore Lorenza Bravetta tra oltre 12 mila scattate dai più grandi fotografi dell’epoca: Angelo Orsi, Bernard Asset, Ercole Colombo, Martyn Elford, Rainer Schlegelmilch, Steven Tee, Keith & Mark Sutton, a cui si aggiungono quelle degli archivi di Autosprint, Motorsport Images e LAT Images.
E poi tutti i libri usciti nel mondo su Senna, in tutte le lingue e ancora 20 corner posizionati in ordine sparso all’interno degli spazi che rappresentano e raccontano episodi meno noti e importanti della vita di Senna, mai inseriti nelle sue biografie e per questo più curiosi, per fornire al visitatore anche un punto di vista sull’uomo e non solo sul campione sportivo.
Infine, ad accompagnare la mostra, un importante apparato visivo con 6 grandi pannelli che si articolano lungo tutto il percorso in cui vengono proiettati immagini spettacolari, di cui molte inedite, filmati in Super8, installazioni audiovisive e una multi-proiezione su grande schermo.
Completa l’esposizione il ciclo di cinque appuntamenti di incontro e dibattito che coinvolge piloti, giornalisti, progettisti e amici, gli affetti e i rivali di sempre nella ricostruzione corale della vicenda sportiva e personale del campione.
Tra questi, lo speciale evento di mercoledì 1° maggio 2024 con un collegamento live streaming con l’Autodromo di Imola per partecipare alle celebrazioni commemorative sulla curva del Tamburello. Il racconto in diretta da Imola sarà intervallato nel corso dell’intera giornata da approfondimenti di giornalisti, tecnici, e piloti presenti al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile.
Al programma di talks – il 30 maggio, il 20 giugno, il 19 settembre e il 10 ottobre – si aggiungerà un ricco calendario di presentazioni editoriali, speciali visite guidate e le proiezioni su maxischermo delle date europee delle gare di Formula1.
Accompagnano la mostra un podcast in tre episodi realizzato da Chora Media e il catalogo Skira Arte con i contributi di Carlo Cavicchi, Emiliano Tozzi, Angelo Orsi e Paolo d’Alessio: un’ampia varietà di materiali e documenti storici e le immagini dei fotografi che l’hanno seguito lungo tutta la sua carriera.