Si è concluso oggi, con la presentazione dell’assessora alla Politiche Giovanili Carlotta Salerno, il progetto ‘#DiversaMente – Giovani contro le Discriminazioni’. L’incontro, in cui i giovani hanno raccontato le attività realizzate e i risultati ottenuti, è stato anche l’occasione per presentare il nuovo Informagiovani ristrutturato e ascoltare direttamente dai ragazzi e dalle ragazze suggerimenti e aspettative sul servizio.
Il progetto ‘torinese’, coordinato dalla Rete delle Case del Quartiere, ha coinvolto numerosi spazi giovanili e realtà locali, tra cui la Casa del Quartiere Cecchi Point, il Centro di Protagonismo Cartiera, la Casa del Quartiere Barriera – Bagni Pubblici di via Agliè, la Casa del Quartiere San Salvario e il Gruppo informale Aurora. In ogni spazio è stato creato un gruppo di giovani che ha sviluppato attività specifiche e al tempo stesso ha partecipato a iniziative comuni.
“L’evento conclusivo del Progetto #DiversaMente è un importante momento di condivisione, utile da un lato a raccogliere spunti direttamente dalle e dai giovani per migliorare la nostra città, dall’altro per celebrare i risultati raggiunti grazie al loro lavoro e riflettere insieme su come continuare a costruire comunità consapevoli e attente alle diversità – ha affermato Carlotta Salerno, assessora alle Politiche Giovanili del Comune di Torino -. La nostra città si conferma un laboratorio vivo in cui ragazze e ragazzi non sono solo destinatari di interventi, ma soprattutto protagonisti attivi del cambiamento. Siamo orgogliosi del lavoro svolto e di poter presentare gli esiti del progetto in un Informagiovani rinnovato e pronto ad accogliere idee, proposte e sogni”.
Tra le attività comuni realizzate a Torino, i giovani hanno ricevuto una formazione approfondita sui temi del progetto, come pregiudizi, discriminazioni e rumors, utilizzando metodologie innovative come l’approccio anti-rumors. Sono state mappate, insieme ai partecipanti, le discriminazioni più diffuse e vissute, mentre la sensibilizzazione è avvenuta attraverso la presentazione e il dibattito di libri con autori e autrici, la proiezione di film seguiti da discussioni e la realizzazione di laboratori di narrazione multimediale. Questi laboratori hanno permesso ai giovani di raccontare storie sui rumors e di trasformarle in installazioni artistiche o audioguide. Le attività creative e ludiche, infine, sono state utilizzate per coinvolgere altri giovani e diffondere una maggiore consapevolezza sui temi affrontati.
Parallelamente, ogni spazio ha sviluppato progetti specifici legati alle proprie caratteristiche. Per esempio, alla Casa del Quartiere Cecchi Point, l’associazione Educadora onlus ha creato un gioco di ruolo per sensibilizzare sul razzismo e sulle discriminazioni vissute dalle popolazioni indigene. Sempre qui è stato organizzato un torneo di calcio popolare femminile contro la violenza sulle donne e realizzato un murales nel cortile della Casa del Quartiere.
Nel Centro di Protagonismo Cartiera invece, la Cooperativa Valpaina ha organizzato letture di gruppo con discussioni tematiche, attività di sensibilizzazione su rumors e un laboratorio creativo per la realizzazione di magliette con messaggi anti-rumors. Queste magliette sono state indossate durante la corsa non agonistica Run4Unity. Inoltre, è stata promossa una ‘caccia alle storie’ durante il centro estivo per sensibilizzare i partecipanti.
Alla Casa del Quartiere Barriera – Bagni Pubblici di via Agliè l’associazione A.M.E.C.E. ha organizzato proiezioni di video e film, seguite da tavole rotonde di approfondimento e laboratori nelle scuole superiori in collaborazione con il Liceo Einstein. Sono stati inoltre realizzati eventi di sensibilizzazione all’interno della rassegna Black History Month.
Alla Casa del Quartiere San Salvario, dove opera l’associazione Nadi, si sono svolti laboratori di giochi di ruolo e teatro, affiancati da incontri con associazioni attive nella lotta contro le discriminazioni di genere. I giovani hanno avuto l’opportunità di raccontare le proprie esperienze personali attraverso la fotografia e di creare un gioco di carte sui rumors, utilizzato durante eventi di sensibilizzazione estivi.
Infine, il Gruppo informale Aurora ha partecipato alla rete antidiscriminazione della Città Metropolitana, organizzato gruppi di lettura pubblici dedicati a temi come la pace e il conflitto e preso parte alla giornata della Moschea aperta con attività di sensibilizzazione sui rumors.
Promosso da ICEI e finanziato dal Bando Educazione alla Cittadinanza Globale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il progetto #DiversaMente si è svolto in cinque città italiane (Milano, Montesilvano, Pontedera, Reggio Emilia, Torino) per prevenire e contrastare stereotipi, pregiudizi e fenomeni discriminatori tra i giovani. Attraverso metodologie innovative come la strategia Anti-Rumors, l’educazione non-formale e l’empowerment giovanile, #DiversaMente ha mobilitato ragazzi e ragazze come leader di cambiamento positivo.