di Mauro Marras
La predisposizione di un Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, atteso ormai da quasi trent’anni, è ormai in dirittura d’arrivo. È quasi pronta una delibera, che la Giunta sottoporrà al Consiglio comunale per l’approvazione, che indica le linee di indirizzo per la predisposizione di un Piano da parte di un tavolo di lavoro, cui partecipano le tre direzioni tecniche del Comune di Torino, coordinato dal direttore, ing. Bertasio.
La sollecitazione a discuterne oggi durante la riunione delle Commissioni consiliari II, IV e Diritti-Pari Opportunità è giunta da una petizione promossa dall’Associazione Radicale Adelaide Aglietta e dal Centro Luca Coscioni, che chiedono di applicare la legge e accelerare l’iter di adozione del Piano.
La notizia è stata dunque ben accolta dai proponenti. Il tavolo di lavoro si occuperà innanzitutto dell’accessibilità degli edifici pubblici, circa 650 i presìdi coinvolti, un lavoro che si concluderà entro l’anno. Poi il tavolo si occuperà dello spazio pubblico – “In città sono da monitorare circa 2500 chilometri di marciapiedi”, hanno spiegato i tecnici del Comune – e si farà una stima dei costi da sottoporre all’Amministrazione per la creazione di un piano di investimenti. Tutto ciò avverrà con la creazione di un database per l’archiviazione dei dati raccolti e di una mappa degli interventi, un supporto cartografico da aggiornare nel tempo che evidenzi eventuali criticità.
L’iter legislativo relativo si è avviato nel 1986, con la legge 41/86 (art.32, comma 21): prevede l’emanazione da parte delle Amministrazioni competenti di un Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) per gli edifici pubblici che non fossero ancora stati adeguati alle regole vigenti sull’accessibilità, entro un anno dall’approvazione della legge. Nel 1992 tale normativa viene estesa anche al suolo pubblico (marciapiedi, strade, trasporto pubblico locale). Infine, la legge n.18 del 3 marzo 2009 ha ratificato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che, tra gli altri provvedimenti, estende il Peba anche agli handicap sensoriali (cecità e sordità).