Facile da utilizzare e capace di di rendere le città più inclusive, migliorando la vita quotidiana di tutte le persone con gravi problemi alla vista, consentendo loro di muoversi autonomamente nelle strade, utilizzare i mezzi di trasporto e raggiungere gli uffici pubblici: è il sistema Letismart che arriva a Torino con una prima installazione sperimentale di 50 radiofari all’interno dei semafori sonori di 5 incroci nevralgici del centro cittadino, grazie alla collaborazione tra Città di Torino, SCEN, Iren Smart Solutions e Italdesign, azienda che ne ha reso possibile l’acquisto grazie alla sua sponsorizzazione.
“Letismart è una soluzione elettronica integrata nel bastone bianco – spiega il suo ideatore Marino Attini – che permette in maniera molto semplice con due semplici pulsantini di individuare un punto preciso di destinazione identificato con un radiofaro che suona e mi permette, ascoltando questo suono, di raggiungerlo”
Presentato oggi nella sede della sezione territoriale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, questo strumento – realizzato dalla ditta Scen, in partenariato con UICI e I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione, la Riabilitazione) – è in grado di guidare la persona non vedente, fornendo tutta una serie di informazioni su specifici punti di interesse (ad esempio, attraversamenti dotati di semaforo sonoro, fermate dei mezzi pubblici, sedi istituzionali, scuole e ospedali, esercizi commerciali), che vengono riconosciuti e annunciati con un messaggio vocale. Non solo. Usando il sistema Letismart, l’utente ha la possibilità di interagire con lo spazio: può attivare dei segnalatori acustici (presenti nei punti di interesse) che letteralmente lo “chiamano” finché non ha raggiunto il luogo desiderato; può avvisare con anticipo della propria presenza il conducente di un bus o di un tram, prima che il mezzo arrivi in fermata; può attivare un semaforo sonoro, senza bisogno di azionare manualmente il pulsante presente sulla palina.
Per funzionare, però, Letismart ha bisogno di interagire con una rete di radiofari (piccoli emettitori di radiofrequenze) che devono essere collocati sul territorio, in corrispondenza dei punti di interesse. Proprio per questo motivo è necessario individuarli con attenzione, in modo che siano efficaci e utili a tutti. L’idea di iniziare il lavoro dai semafori sonori del centro, posizionando anche un segnalatore all’ingresso della sede dell’Unione Ciechi, va proprio in questa direzione.
“L’inclusione si costruisce anche con gli strumenti giusti e la tecnologia, creando le condizioni per il raggiungimento di una maggiore autonomia, può essere il miglior alleato delle persone con disabilità, permettendo loro di esprimere le proprie potenzialità andando oltre le barriere e ambire a progetti di vita più ricchi di opportunità, di partecipazione e di integrazione – commenta l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta -. Con questa convinzione abbiamo deciso di ospitare a Torino la sperimentazione di una progettualità innovativa come il sistema Letismart, che continuiamo a seguire con attenzione, certi che le nuove soluzioni tecnologiche possano consentire alle persone con disabilità, e non solo a loro, di vivere meglio, con più autonomia e autodeterminazione”.
«Siamo felici che una tecnologia così promettente stia prendendo piede anche nella nostra città –commenta il presidente provinciale UICI Torino, Giovanni Laiolo – La nostra gratitudine va a tutte le persone e realtà imprenditoriali che hanno scelto di sostenere il progetto, sia economicamente, sia attraverso la propria professionalità. È importante, inoltre, che l’amministrazione cittadina abbia riconosciuto il valore e le potenzialità del sistema Letismart. Ora ci auguriamo che, grazie anche al supporto delle istituzioni, la rete infrastrutturale necessaria al funzionamento di questo strumento venga progressivamente ampliata. Il prossimo traguardo potrebbe essere il posizionamento dei radiofari nelle stazioni della metropolitana. Sarebbe un prezioso passo avanti verso una città più inclusiva e più attenta alle esigenze di tutti».