Un futuro migliore. A 10 anni dal naufragio di Lampedusa, Torino ricorda le vittime e chi è costretto a migrare

Sono trascorsi 10 anni dal tragico naufragio nel Mediterraneo in cui persero la vita 368 persone. Questa mattina le vittime di quella strage sono state ricordate a Torino in una cerimonia ‘3 ottobre per la memoria e l’accoglienza. 10 anni di indifferenza ’ in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita dal Senato italiano il 16 marzo 2016, approvando la proposta di legge promossa dal Comitato 3 Ottobre.

La commemorazione è stata organizzata da Generazione Ponte e Acmos, insieme al Comitato Tre Ottobre con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Ufficio Pastorale Migranti, Mosaico per i rifugiati, CODIASCO, Hello Tomorrow, con il supporto di UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Con gli organizzatori  parecchi i cittadini che si sono dati appuntamento in via Livorno, nell’area pedonale accanto al ponte ‘Vittime dell’immigrazione’, dove sono arrivati anche le bambine e bambini della scuola dell’infanzia e della IV elementare dell’Istituto Comprensivo Aurora in via Cecchi. Qui, sulla balaustra è stato posto uno striscione rosso per ricordare l’indifferenza per quei morti e per chi, nella speranza di trovare un futuro migliore per sé e per i propri cari, continua a perdere la vita nelle acque del Mediterraneo, lungo la rotta atlantica, nel Canale della Manica, sul confine fra Polonia e Bielorussia.

Hanno partecipato anche i rappresentanti del Comune di Torino, l’assessore al Welfare, ai Diritti e alle Pari opportunità Jacopo Rosatelli, che ha portato i saluti della Città, l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero, e alcuni consiglieri comunali, tra cui il presidente della commissione consiliare speciale per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza  Abdullahi  Ahmed Abdullahi, Silvio Viale, Sara Diena, Tiziana Ciampolini.

“Oggi ricorrono i 10 anni da quella terribile sciagura che costò la vita a 368 persone, eppure le tristi notizie recenti del naufragio sulle coste calabresi ci raccontano una realtà ancora incapace di mettere in pratica condizioni sicure per chi ricerca dignità e riscatto. Vogliamo accendere un riflettore su ciò che accade ai confini della nostra Europa e per far crescere un sentimento responsabile di solidarietà fondato sulla cultura dell’informazione” , hanno sottolineato gli organizzatori.

Oggi simbolicamente siamo su un ponte, che la Città ha voluto intitolare alle vittime dell’immigrazione, perché vigliamo che le persone possano attraversare fiumi e mari senza rischiare la loro vita – ha detto l’assessore Rosatelli -. Questo momento di memoria è anche un atto di giustizia riparatrice a distanza di tempo e il modo migliore per tributare l’omaggio alle vittime è impegnarsi per cambiare le leggi che attualmente regolano o impediscono le migrazioni legali o in sicurezza. Per evitare che queste stragi, come quella che oggi ricordiamo, si ripetano – ha concluso – è necessario consentire accessi legali alle persone che desiderano migrare o sono costrette a farlo perché vivono in contesti di fame, miseria, crisi climatica, guerre, violenze e persecuzioni. Oggi la Presidente del Consiglio è in una città accogliente, solidale, antirazzista che vuole continuare a essere la prima capitale di un Paese democratico”.