di Mauro Gentile
I dodici rintocchi della campana di Palazzo Civico, le note del Silenzio e poi quelle della Marsigliese. I soli suoni che per qualche minuto hanno segnato il tempo in una piazza Palazzo di Città gremita e muta. In raccoglimento per ricordare che la tragedia di Parigi lo è anche di Torino, come di tutto il mondo.
In piazza c’erano il sindaco Piero Fassino, gli assessori, tanti consiglieri comunali e centinaia di dipendenti municipali insieme a passanti, gente comune, rappresentanti di associazioni. Nei loro volti un velo di tristezza e un pizzico di commozione, anche per il ricordo dell’attentato terroristico al Bardo di Tunisi che, qualche mese fa, colpì a morte alcuni dipendenti dell’Amministrazione comunale torinese. Si capisce che non si tratta di una presenza di facciata, ma di una sincera testimonianza di solidarietà, di una città che, per cultura, storia, posizione geografica e tanto altro, proprio con la Francia condivide molti tratti del suo carattere.
Tante persone in strada davanti a Palazzo di Città, come detto, e tra di esse anche uomini e donne di fede e cultura islamica, la cui presenza a Torino costituisce ormai una parte non marginale della popolazione complessiva. Un pezzo di città che, sabato in piazza Castello come oggi davanti al Municipio, ha fatto sentire forte la sua voce per condannare il terrorismo e dichiarare solidarietà al popolo francese.
Tra i presenti in piazza Palazzo di Città anche Younis Tawfik, scrittore irakeno che vive a Torino da 35 anni ed è profondo conoscitore del mondo musulmano, che ai microfoni di Torino Click ha ricordato quanto sgomenta abbiano lasciato la comunità islamica torinese i tragici fatti di Parigi.