di Mauro Gentile
Un nuovo riconoscimento alla Città di Torino per il suo impegno nello sviluppo di servizi e tecnologie innovative finalizzate a migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.
Il progetto “TOO(L)SMART: strumenti per la gestione informata e inclusiva delle politiche urbane per le Smart Cities”, di cui proprio la città della Mole è capofila, è stato infatti giudicato il migliore tra quelli presentati all’Open Community PA 2020 – Pon Governance 2014-2020 e, per la sua realizzazione, assicura a Torino e agli altri centri urbani coinvolti (Lecce, Padova e Siracusa) un finanziamento complessivo di 680mila euro.
Questo riconoscimento certifica l’esattezza del percorso che la Città di Torino ha intrapreso, prevedendo una “sensorizzazione” capillare in modo che i vari oggetti possano “comunicare” informazioni secondo lo schema dell’Internet of Things (IoT). Questi dati, aperti e disponibili, oltre a fornire un patrimonio di conoscenza inestimabile per istituzioni, università, centri studi e cittadini stessi, diventa anche il volano per lanciare un’economia basata sulle informazioni. Le aziende vengono facilitate nell’effettuare attività di testing in cambio del rilascio dei dati ottenuti durante le sperimentazioni, creando così un circolo virtuoso conveniente sia per i privati sia per l’Amministrazione comunale. Sono dodici le aziende che stanno già operando nel territorio torinese con questa modalità.
In che cosa consiste “TOO(L)SMART”? E’ un progetto finalizzato all’implementazione e alla diffusione di “#SmartMe”, una buona pratica sviluppata dall’Università di Messina per la città dello Stretto, che ha consentito di realizzare una rete diffusa di sensori utili a raccogliere dati sull’ambiente fisico urbano (ad esempio ad ottenere informazioni sull’inquinamento acustico e sonoro, sul traffico, sulla raccolta rifiuti, sulla sicurezza e sui servizi turistici, ecc.) e a favorire una maggiore interazione tra tecnologie, cittadini e Pubblica Amministrazione. Il sistema di sensori è infatti in grado di funzionare con protocolli di comunicazione anche diversi tra di loro, è capace di acquisire informazioni da enti pubblici, aziende private e financo dai singoli cittadini e poi di raccoglierli e metterli in rete, a disposizione di tutti.
Sul nostro territorio, analogo progetto è “IoTorino”, lanciato dall’assessorato per l’Innovazione lo scorso maggio e che, attraverso lo sviluppo di nuove reti di connettività (pubbliche e private) e progetti di installazione diffusa di sensori, prevede la realizzazione di un percorso di potenziamento delle infrastrutture tecnologiche al fine di migliorare la capacità di governo del territorio e promuovere l’introduzione di soluzioni urbane innovative.
Con “TOO(L)SMART” è possibile dar vita una vera e concreta azione di monitoraggio civico diffuso. Il progetto pilota è partito con la sensorizzazione di 14 scuole, dotate di videocamere intelligenti per gli spazi esterni, smart meter, fonometri, sensori di comfort ambientale, sensori di qualità dell’aria outdoor e indoor. I dati raccolti sono in fase di analisi da parte degli specialisti del Data Team, prima struttura interdirezionale interna al Comune di Torino, la prima del suo genere in Italia.
Torino, inoltre, mette a disposizione del progetto la propria esperienza maturata nell’ambito delle attività condotte con Living Lab e che, in particolare, riguardano la possibilità di utilizzare il territorio per testare gli apparati tecnologici, ovvero i vari sensori, in condizioni reali. Insomma, il capoluogo piemontese si conferma ancora una volta laboratorio aperto d’innovazione e sempre più città smart.
Nell’ambito di “TOO(L)SMART” è anche previsto il lancio di una campagna di crowdfunding civico per raccogliere fondi a integrazione delle risorse finanziarie dell’Unione europea.