di Cristina Assenzio in collaborazione con la redazione di Torino Click
È stata presentata ieri, presso il Campus Universitario Luigi Einaudi, la pubblicazione “Torino Creativa – I Centri Indipendenti di Produzione Culturale sul Territorio Torinese”. Frutto del lavoro di ricerca di Enrico Bertacchini, ricercatore presso il Dipartimento di Economia e Statistica “S.Cognetti De Martiis”, Università di Torino e Giangavino Pazzola, Ph.D. student in Urban and Regional Development presso il Politecnico e l’Università di Torino.
Realizzata dall’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani (GAI) in qualità di editore, è il risultato di un lavoro di ricerca qualitativa e quantitativa condotto nel 2014 nell’ambito di una convenzione tra il GAI e l’Università degli Studi di Torino, in collaborazione con la Città di Torino.
Oggetto della ricerca: l’analisi e lo studio dei centri indipendenti culturali torinesi come nuovi soggetti economici e di innovazione culturale. Un nuovo modo di produrre cultura, partendo dal “basso” e in larga parte dall’iniziativa giovanile autorganizzata, determinando un inedito modo di abitare la città.
La produzione culturale di un luogo è indubbiamente costituita dai suoi musei, teatri, imprese culturali, gallerie, solitamente ubicati nel centro storico cittadino, che ne disegnano l’identità culturale e l’atmosfera creativa. Tuttavia è sorprendente scoprire quante realtà esistono, sul territorio torinese, di spazi di socialità, di protagonismo giovanile, di pratiche culturali di nicchia o di sperimentazioni di espressioni artistiche innovative o emergenti.
Realtà sicuramente meno istituzionalizzate, ma che hanno in molti casi colmato le lacune di offerta culturale tradizionale, soprattutto nelle aree periferiche cittadine, contribuendo al contempo a implementare il processo di rigenerazione urbana che sta interessando la città da diversi anni.
Negli ultimi anni Torino è stata protagonista di una forte trasformazione a livello urbano, economico e sociale. Ciò ha contribuito a ridefinirne l’ identità; da città industriale a città turistica, con una grande vocazione culturale e creativa.
Lo studio condotto ha fornito una prima prospettiva che queste realtà hanno sulle metamorfosi dello spazio urbano contemporaneo, sulla rivitalizzazione dei quartieri degradati, sul ripristino di capitale sociale.
Così come sottolineato dal segretario del GAI, Luigi Ratclif, l’indagine torinese ben si presta a rappresentare un modello di ricerca applicabile alle diverse città italiane che afferiscono all’associazione (attualmente 34), che come Torino sostengono la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca.