di Mariella Continisio
Una settimana di appuntamenti per celebrare la Giornata Internazionale della Lingua Madre 2016, istituita nel 1999 dall’Unesco per promuove la valorizzazione della diversità linguistica e culturale in ogni Paese del mondo.
Tante lingue – Tante culture- Una Città è la manifestazione – promossa dall’Assessorato alle Politiche educative della Città di Torino – che dal 15 al 21 febbraio offre un calendario di iniziative, incontri, letture, giochi che coinvolgerà tutte le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi d’infanzia fino all’Università. Il ricco programma propone una riflessione sul valore del plurilinguismo nelle scuole torinesi e nella città, che affonda le radici nell’impegno quotidiano dei servizi educativi e scolastici a favore delle diversità linguistiche e culturali.
I laboratori di lettura nelle lingue africane, arabe, persiane e rumene animati da studenti universitari in alcune scuole primarie della Città sono una delle novità di quest’anno scolastico. Gli istituti sono stati scelti tra quelli più multiculturali e i laboratori andranno a beneficio di tutte le bambine e i bambini che saranno educati alla ricchezza rappresentata dalle differenze linguistiche e culturali. L’iniziativa si svolge in collaborazione con le associazioni di studenti universitari stranieri e l’Università di Torino.
Altra innovazione sono i corsi di Scuola dei Compiti italiano L2 per l’apprendimento della lingua italiana all’interno dell’Istituto minorile “Ferrante Aporti”. Le lezioni, che partiranno il 22 febbraio, saranno tenute da due borsisti e un coordinatore selezionati dall’Università e coinvolgeranno una dozzina di ragazzi non italiani, sui trentadue ospitati. Il progetto è stato condiviso con la Direzione dell’Istituto, la Garante dei Diritti dei Detenuti della Città di Torino e l’Università. “Dobbiamo dare la stessa nobiltà a tutte le lingue e a tutti i dialetti – ha spiegato Stella Peyronel, docente e refente del progetto all’Università – . L’italiano è la lingua che si parla a scuola, che serve per comunicare, ma può essere una lingua “franca”, ossia ciascuno con la propria lingua madre e tutti con un lingua comune“.
“Ogni giornata celebrativa si sostanzia in senso se è concretizzata da azioni coerenti nel quotidiano – sottolinea Mariagrazia Pellerino, assessora alle Politiche educative -. Per questo abbiamo messo al centro delle attività educative l’integrazione culturale e l’apprendimento linguistico”.
Le iniziative che si svolgono in tutta la filiera educativa sono percorsi inseriti nel programma Noi parliamo tante lingue, che pone l’attenzione sulla funzione che i nidi e le scuole dell’Infanzia rivestono a Torino: “Una città – sottolinea l’Assessora – in cui l’apertura verso la comunità internazionale rappresenta una sfida fondamentale, così come lo è riflettere sulle opportunità di crescita rappresentate dalla pluralità linguistica“. Nel corso dell’anno, inoltre, il progetto prevede laboratori plurilinguistici in cui i bambini possono giocare esprimendosi nelle cento lingue che nei servizi della Città oggi sono parlate. Il 38 per cento dei bambini nei nidi e nelle materne torinesi è di lingua madre non italiana.
Si inserisce in questo contesto la lettera Crescere con le lingue. Come aiutare i bambini ad apprendere la lingua materna e l’italiano distribuita nelle diverse lingue madri a tutti i genitori all’inizio di ogni anno educativo. Pensata in primis per i genitori stranieri, per sostenerli nella tutela della lingua madre, rivolge, al tempo stesso, un invito ai genitori italiani a riflettere sulle opportunità di crescita rappresentata dalla pluralità linguistica.
Anche i Centri di cultura di ITER sono orientati verso il pluralismo delle lingue e delle culture nella progettazione di attività rivolte alle scuole. I laboratori di lettura e di educazione musicale, infatti, attingono testi per l’infanzia e canti da diverse tradizioni culturali.
Per la scuola dell’obbligo, in questi anni, è stata ideata una nuova metodologia per l’apprendimento della lingua italiana rivolta agli allievi che non sono nati a Torino. Si tratta del format di Scuola dei Compiti in cui i tutor sono studenti universitari coordinati dallo stesso Ateneo. Tutte le iniziative e il Servizio di Mediazione interculturale dell’Assessorato alle Politiche educative della Città, che si occupa di 23oo ragazzi, sono inserite nel protocollo Le nostre Lingue, sottoscritto con l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte per favorire l’inclusione scolastica e sociale dei minori con cittadinanza non italiana.
Tra le iniziative si segnala il seminario A scuola di italiano, in programma lunedì 15 febbraio dalle 15 alle 17 al Centro di documentazione pedagogica, corso Francia 285. Nel corso dell’incontro che sarà focalizzato sul format “Scuola dei Compiti Italiano L2” si svolgerà una lezione rivolta agli studenti universitari.
Gli eventi culmineranno venerdì 19 febbraio quando nella Sala del Consiglio Comunale dalle 10.30 alle 12.30 il sindaco Piero Fassino e l’assessora Mariagrazia Pellerino, insieme ad altre autorità, incontreranno alcuni gruppi di studenti delle scuole coinvolte nel progetto Scuola dei Compiti italiano L2. Sono bambine e bambini di recente arrivo che, insieme ai borsisti dell’Università di Torino, presenteranno i loro lavori con brevi interventi nello loro lingue madri e in italiano sui temi del sé, dell’incontro, dell’amicizia, della scoperta della città e della sua appartenenza. La manifestazione è patrocinata dal Centro per l’Unesco di Torino.
Per informazioni: o11 011.39212/3