Raffaela Gentile
È stata approvata dall’EDiSU Piemonte, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, l’istituzione di un Fondo rotativo per il sostegno al pagamento del deposito cauzionale agli studenti fuori sede richiedenti, titolari di borsa di studio e servizio abitativo idonei, non beneficiari di posto letto. La dotazione di posti letto dell’ente, che è di circa 2.000 unità, non consente di soddisfare la totalità delle richieste rendendo necessario per molti studenti fuori sede il ricorso al mercato delle locazioni private.
Dopo una consultazione con i principali attori del mercato immobiliare è stato possibile constatare che una delle principali difficoltà alle quali vanno incontro gli studenti fuori sede, soprattutto a inizio anno, è il costo di accensione di un contratto locativo per il quale vengono richieste somme a cauzione e commissioni d’agenzia che si sommano alle spese di avvio dell’anno accademico.
Il Fondo rotativo è stato dunque pensato come strumento a servizio degli studenti che non potendo accedere alle residenze nelle disponibilità EDiSU devono affittare un alloggio sul mercato privato. Si tratta di un prestito senza costo per gli studenti, previsto nella misura di due mensilità richieste a cauzione con il limite massimo di 800 euro.
Gli studenti che potranno accedere al fondo sono coloro che abbiano fatto domanda di borsa di studio e servizio abitativo; che si iscrivano al primo anno di laurea, laurea magistrale, di laurea ciclo unico; che siano fuori sede; che presentino un contratto di locazione relativo a sistemazione alloggiativa. L’erogazione del sostegno al pagamento avverrà per ordine cronologico di presentazione della domanda e la restituzione dovrà avvenire: metà a valere sulla prima rata della borsa di studio; la restante metà a valere sulla seconda rata della borsa di studio; per gli studenti impossibilitati a disporre la restituzione a mezzo di trattenuta dalla borsa di studio, in due rate da versare alle medesime scadenze.
La Città di Torino ha concordato con Edisu l’importanza di sostenere la possibilità per gli studenti e le studentesse universitarie di ricevere un aiuto nel loro progetto di studi, valorizzando il sistema universitario della città, tramite l’estensione dei benefici del progetto CASA anche a questa tipologia di giovani. La capacità di una città come Torino di attrarre studentesse e studenti e giovani in generale è uno degli elementi chiave per contrastare l’aumento dell’età media della popolazione residente e per rigenerare da un punto vista generazionale il tessuto sociale, economico, ma anche scientifico e accademico. L’autonomia abitativa anche in questo ambito esercita un ruolo cruciale, poiché le opportunità e gli strumenti che la Città è in grado di mettere a disposizione di chi deve scegliere la meta dei propri studi e della propria vita rappresentano uno dei criteri di scelta che i giovani utilizzano (valutando essi più in
generale i sistemi territoriali di accoglienza e di diritto allo studio). L’autonomia abitativa diventa così al tempo stesso un diritto da garantire ai giovani torinesi (di nascita o per scelta) e un fattore di attrattività nei confronti di giovani dal resto d’Italia,. Il progetto CASA è nato nel 2010 per sostenere l’autonomia abitativa: comprende un fondo rotativo, che permette di finanziare attraverso un prestito tutto coloro che nella fascia tra i 18 e i 30 anni decidano di andare a vivere in affitto fuori dall’abitazione familiare, e un fondo di garanzia a vantaggio dei proprietari che mettono a disposizione le loro abitazioni, per “assicurarli” a fronte di eventuali morosità o danni. La Città di Torino specifica che agli studenti non sarà richiesto il trasferimento della residenza in città, anche perchéè i percorsi di vita delle e degli studenti tendono con il tempo a radicarsi nella città di destinazione, grazie alla costruzione di reti sociali, amicali, sentimentali e lavorative, trasformando una scelta di abitazione temporanea in una residenza stabile e definitiva.
In caso di mancata restituzione delle somme lo studente potrà essere segnalato all’Ateneo presso il quale è iscritto per il conseguente blocco carriera. Il bando sarà aperto il 5 ottobre e la scadenza per la presentazione della domanda è prevista per il 15 di novembre 2017.
«Si tratta di una misura fortemente richiesta dagli studenti e dalle studentesse, in linea con la politica della Giunta regionale di estensione delle tutele a favore degli universitari e delle universitarie. Un impegno iniziato nel 2014 che vede nell’istituzione del fondo rotativo l’avvio di una sperimentazione virtuosa che speriamo possa rispondere alle esigenze degli universitari e delle universitarie fuori sede privi di posto letto. L’incremento delle richieste degli studenti e delle studentesse è anche indice dell’attrattività del sistema universitario regionale» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora al Diritto allo Studio universitario della Regione Piemonte.
«La Città di Torino intende lanciare un segnale importante a chi vuole venire a studiare a Torino e in Piemonte – spiega l’assessore della Città di Torino con delega alle Politiche giovanili, Marco Giusta -. La possibilità di anticipare la caparra agli studenti e studentesse meritevoli delle borse di studio aggiunge possibilità e visione ad una città che vuole scommettere sulle e sui giovani per il proprio futuro. Anche in questa direzione è il confronto costante con gli atenei per verificare le possibilità di anticipare anche i fondi per i percorsi Erasmus, che in parte viene già fatto, in modo da rimuovere qualunque ostacolo economico ad un progetto di vita torinese ed europeo».
«Il numero degli studenti fuori sede nelle università della nostra Regione è in costante aumento da ormai diversi anni. Edisu Piemonte, pur avendo una copertura percentuale delle richieste di posti letto in residenza tra le più alte in Italia, non è in grado di dare risposta a tutti. Considerato che chi ha i requisiti per accedere ai benefici del diritto allo studio (borsa di studio, esenzione dal pagamento della tassa universitaria) soprattutto il primo anno deve comunque anticipare ingenti risorse, abbiamo ritenuto di istituire un fondo per sostenere gli studenti fuori sede che hanno diritto alla borsa di studio e che si devono rivolgere al mercato privato per affittare un alloggio. Con il fondo si intende coprire il deposito cauzionale richiesto dall’affittuario e che sarà restituito allo studente al termine del contratto. Le risorse messe a disposizione saranno recuperate da Edisu a valere sulla borsa di studio. Quest’iniziativa risulta particolarmente importante quest’anno avendo circa 1700 ragazzi iscritti ai primi anni che, pur avendo i requisiti, non potranno accedere alle Residenze Edisu.
Infine, per cercare di dare una risposta a tutti coloro che cercano un alloggio sul mercato privato abbiamo rivisto e rilanciato il servizio “cerco alloggio”, uno sportello virtuale che fa incontrare domanda e offerta» – ha dichiarato Marta Levi, presidente EDiSU Piemonte.