A partire da lunedì 4 settembre, la mensa del Cottolengo sarà chiusa per effettuare lavori di ristrutturazione che dovrebbero concludersi in otto settimane. Sono tuttavia oltre 500 gli ospiti che ogni giorno, dal lunedì al sabato, vengono serviti per un totale annuo di oltre 160mila pasti distribuiti in modo totalmente gratuito e senza sovvenzioni pubbliche.
Per garantire la continuità del servizio ad almeno 300 persone – quelle che non riuscirebbero in proprio a trovare una alternativa temporanea – , è stato predisposto un piano straordinario coordinato dalla Caritas Diocesana. Secondo un protocollo condiviso, i commensali della struttura di via Vittorio Andreis 26 – già contattati personalmente e accompagnati dagli operatori del Cottolengo – sono stati indirizzati verso le tavole del Convento Sant’Antonio da Padova, della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù (via Brugnone 3), della Parrocchia Sant’Alfonso de’ Liguori (via Netro 5), della Parrocchia San Giuseppe Cafasso (corso Grosseto) e alla mensa serale Spazio d’Angolo (via Capriolo 14) che nei due mesi aprirà anche a pranzo. Alcune persone andranno a pranzo presso la RSA Principe Oddone grazie all’azione di collegamento della Associazione Terza Settimana. Infine Monsignor Cesare Nosiglia ha messo a disposizione un locale nel palazzo arcivescovile (via dell’Arcivescovado 12 C) che, arredato con l’intervento del Centro Servizi per il Volontariato torinese Vol.To, ospiterà 51 persone, servite da volontari del SERMIG e dai collaboratori stretti della stessa Caritas . Il servizio nelle mense viene garantito gratuitamente dai volontari ampliando la disponibilità circa gli orari di apertura. I pasti verranno forniti già cucinati da una società convenzionata con la Città di Torino: primo, secondo, contorno, pane e acqua.
Le circostanze dei lavori rappresentano anche una occasione per migliorare le prassi operative delle mense solidali. Soprattutto grazie a un intervento specifico di Compagnia di San Paolo verrà implementato un sistema informatico di coordinamento tra operatori e di registrazione degli ospiti creato dalle Caritas Diocesane della regione e messo gratuitamente a disposizione degli enti caritativi. Inoltre, con la mediazione della Città, verranno gradualmente inserite tra i volontari delle mense alcune figure di persone in situazione di povertà relativa supportate da strumenti pubblici di sostegno al reddito perché possano rendere evidente, in modo volontaristico, una forma alta di condivisione nella costruzione del bene comune.
I fondi necessari per far fronte alla necessità di fornire perlomeno 20mila pasti si aggirano tra i 100mila e i 130mila euro totali. A seguito di un invito da parte dell’Assessore Sonia Schellino le risorse sono state reperite grazie a erogazioni specifiche della Compagnia di San Paolo – che si aggiungono al sostegno già attivo per la questione alimentare e al recente bando Fatto per Bene sul contrasto alla povertà, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino – in aggiunta al sostegno già assicurato in via continuativa al Banco Alimentare del Piemonte e all’affiancamento ordinario ad alcune mense di carità e ad organizzazioni di volontariato per la gestione della refezione e delle “borse alimentari”, e della Fondazione Specchio dei Tempi. L’arcivescovato e l’ Assessorato comunale al welfare hanno stanziato risorse proprie da utilizzare per raggiungere la cifra necessaria in caso di necessità .
«L’operazione è un piccolo esempio di lavoro comune e della capacità, tutta torinese, di mettere insieme prospettive e peculiarità proprie a servizio della costruzione di un welfare di comunità efficace» ha commentato l’assessore Schellino. Il direttore della Caritas Pierluigi Dovis ringrazia tutti coloro che si sono lasciati coinvolgere in tale percorso solidale.