Con le sei posate questa mattina, sono 159 le “pietre d’inciampo” collocate a Torino in memoria di deportati e uccisi nei campi di stermino.
La prima a essere collocata nella mattinata è quella a ricordo di Mauro Finiguerra in corso Vercelli 191, poi si è proseguito in corso Giulio Cesare 46 con quella in memoria di Cesarina Levi, in Via Porta Palatina 17 con quella intitolata a Giovanni Abati. In Via Bellezia 15 con quella di Cesare Levi, poi in via Verdi 10 con la posa della pietra di Luigi Ottino e infine una cerimonia pubblica alla presenza delle Istituzioni e degli Enti promotori in corso Galileo Ferraris 134 con la posa della pietra dedicata a Arturo Levi.
L’iniziativa è stata organizzata dal Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino con la Comunità Ebraica di Torino e l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) sezione Torino e con il contributo del Polo del ‘900 e la collaborazione della Città di Torino.
Le Pietre d’inciampo ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig sono piccole targhe in ottone incastonate su cubetti di cemento con l’obiettivo di ricordare, una per una, le singole vittime della persecuzione.