“Porcospini”, un dilemma per mettere in guardia dai maltrattamenti

di Gianni Ferrero

curti2Il motto dei Lions Club, associazione umanitaria ramificata in tutto il mondo, fondata da Melvin Jones a Chicago poco più di cento anni fa, è “we serve”, noi serviamo. E l’altra sera l’aula Bruno Caccia dell’Ordine degli avvocati, in via Santa Maria era gremita di educatori, insegnanti ed operatori del sociale, per ascoltare dalle parole di Giuseppina Barbero, presidente del Torino Host – il più vecchio club Lions dell’Italia settentrionale, nato nel 1952 –  le buone finalità del sostegno al progetto filantropico Porcospini, dedicato alla prevenzione del maltrattamento minorile. Attivi concretamente nella prevenzione e nell’aiuto sociale, i Lions contribuiranno alla formazione di pedagogisti, psicologi e maestri. Lo scopo è quello di insegnare loro, attraverso un ciclo di incontri che saranno tenuti da marzo a maggio presso il Punto Familia di via Goffredo Casalis, 52 dalle formatrici Ornella Dutto e Patrizia Di Lorenzo, approcci di educazione all’affettività e di alfabetizzazione emotiva per prevenire il disagio. Si tratta di un’attività che sarà poi da svolgere a scuola, nelle quarte elementari della città, incontrando tra i banchi gli scolari.

curti1Il progetto, messo a punto da un medico milanese, Alberto Pellai e già sperimentato in cento scuole della Lombardia su oltre duemila bimbi, prende a prestito il dilemma dei porcospini del filosofo Arthur Schopenhauer per concettualizzare come nella società occorra stabilire una distanza media tra gli individui, grazie alla quale attraverso la cortesia e nelle buone maniere è possibile la coesistenza. Preceduta dai saluti istituzionali degli assessori Ilda Curti (Comune) e Gianna Pentenero (Regione), la presentazione è stata aperta da un trailer della pellicola “Ruggine”, del regista torinese Michele Gaglianone. Spezzone dedicato alle difficoltà scolastiche di una alunna maltrattata.

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