di Mauro Marras
Un Piano antiviolenza promosso dalla Città, che unisca le forze e adotti un sistema di pratiche e saperi condivisi nell’azione quotidiana contro la violenza di genere sulle donne. È quanto ha proposto oggi l’assessore ai Diritti Marco Giusta presentando la mappa di un percorso di integrazione e di condivisione di strumenti e canali di comunicazione tra le diverse realtà che, dentro e fuori l’Amministrazione comunale, si occupano di questo fenomeno, quanto mai prioritario. Un panorama ricco e attivo, quello che si presenta in città, che attraverso il Piano può trovare una strutturazione sistemica e di collaborazione attiva tra tutte le realtà coinvolte, puntando a un cambiamento che deve essere culturale. L’obiettivo è di completare la definizione del Piano entro il prossimo mese di marzo.
Oggi la Città di Torino ha tre punti di forza nella prevenzione e nel contrasto della violenza sulle donne, che fanno capo a tre diversi assessorati: il Centro Antiviolenza della Città (assessora Sonia Schellino), il Nucleo di Prossimità (assessore Roberto Finardi) e il Servizio Pari Opportunità (assessore Marco Giusta). A corollario di questi tre strumenti operativi, esistono una serie di altre iniziative e progetti portati avanti dai Servizi afferenti ad altri assessorati come ad esempio la Cultura o le Politiche educative. La Città di Torino è inoltre parte del CCVD – Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne (istituito dalla Città nel 2000 e allargato al territorio metropolitano nel 2010), di cui l’assessore ai Diritti Marco Giusta è presidente.
“La finalità del progetto – spiega l’assessore Marco Giusta – è di rendere la città libera dalla violenza di genere contro le donne”, agendo sul fronte interno e sul fronte esterno all’Amministrazione. Attraverso una serie di obiettivi, quali il rilevare e contrastare le forme di violenza di genere interne ed esterne dall’Amministrazione; mappare opportunità e strumenti di prevenzione e contrasto già presenti all’interno dell’Amministrazione e metterli in rete; mappare opportunità e strumenti di prevenzione e contrasto già presenti sul territorio, imparando in particolare dai saperi delle associazioni femminili e femministe attive su questo territorio e non solo; definire modalità di lavoro condivise tra l’Amministrazione e le reti territoriali associative e istituzionali (linguaggi, procedure, strumenti, …); far interagire i diversi strumenti, normativi o di altra finalità, che definiscono l’ambito di lavoro legato alla violenza di genere contro le donne (alcuni esempi: Piano nazionale del Governo, Legge Regionale, Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne realizzato dal movimento nazionale NonUnaDiMeno); creare connessioni tra le diverse forme di violenza di genere, nell’ambito dell’accoglienza e del supporto alle persone che subiscono violenza (per esempio, interazione tra violenza contro le donne e transfobia).
Nell’ambito dell’Amministrazione comunale si intende mappare e mettere in rete i servizi interni di prevenzione e contrasto della violenza di genere contro le donne, oltre ad attivare percorsi di formazione e sensibilizzazione del personale interno per il riconoscimento di situazioni di violenza di genere interne ed esterne all’Amministrazione. Entro gennaio sarà costituito un “Gruppo di Coordinamento interno” ed entro febbraio si avrà la delibera di costituzione del Piano.
Anche all’esterno, nell’ambito del privato sociale impegnato su questo fronte, è necessaria, secondo l’assessore, una “mappatura di strumenti e spazi esistenti di prevenzione e contrasto e occorre rafforzare le reti associative e istituzionali. I due ambiti si incontreranno nella comparazione degli strumenti adottati e dei linguaggi, in modo da sviluppare una cultura comune nella cura delle persone coinvolte e nell’azione di contrasto. Entro il mese di marzo si dovrà istituire un tavolo di lavoro che riunisca servizi dell’Amministrazione comunale e di altre Amministrazioni, altri enti e associazioni.
In tale ambito d’intervento, la Giunta ha oggi approvato la concessione di contributi per la gestione di sportelli di ascolto gestiti da associazioni aderenti al Coordinamento contro al violenza sulle donne (Ccvd) per un ammontare complessivo di 2360 euro.
Queste le associazioni che riceveranno il contributo: Casa delle Donne, Tampep Onlus, Aps Scambiaidee, MigraGen-Associazione per la cultura di genere, Almaterra, La tenda della Luna.