In 90mila hanno varcato le porte della cattedrale di San Giovanni Battista per vedere la Sindone durante il lungo week end iniziato con la festa del primo maggio. Gruppi di pellegrini sono giunti a Torino da ogni parte d’Italia e del mondo (dal resto d’Europa a Messico, Argentina, Brasile, Indonesia, Trinidad e Tobago, terre lontane più di un oceano) per fermarsi a pregare qualche minuto davanti al Telo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la crocifissione.
Macchina organizzativa e sicurezza
Alla prova del “lungo” fine settimana la macchina organizzativa dell’Ostensione ha risposto bene, come ha osservato il prefetto di Torino, Paola Basilone (nella foto accanto), giunta in Duomo questa mattina in visita privata. “In questi giorni di massima affluenza è stata garantita la sicurezza adeguata” – ha commentato Paola Basilone all’uscita dalla cattedrale. “La Sindone trasmette pace e conciliazione tra i popoli e le religioni, non solo per il mondo cristiano, quindi per sua natura dovrebbe rappresentare un’occasione di dialogo. Insieme a tutte le autorità – ha sottolineato il prefetto – abbiamo ritenuto doveroso garantire un sistema adeguato e calibrato all’Ostensione che in questi giorni ha funzionato in maniera eccellente”.
Assemblea annuale degli esperti e studiosi della Sindone
L’ostensione della Sindone rappresenta sempre un’occasione per fare il punto sullo stato delle ricerche storiche e scientifiche che, fino ad oggi, hanno fornito sì alcune risposte ma che, nonostante i progressi e gli strumenti messi da disposizione dalle più moderne tecnologie, lasciano ancora aperte tante questioni.
L’opportunità di un confronto tra “sindonologi” è stata offerta nella giornata di sabato dall’ Assemblea annuale degli esperti e studiosi della Sindone. Organizzata dal Centro Internazionale di Sindonologia (Cis) e ospitata al centro congressi del Santo Volto, la giornata permette di “valutare proposte che possano aiutare a decifrare le origini del Lenzuolo” – ha spiegato GianMaria Zaccone, direttore scientifico del Museo della Sindone.
“Al centro del dibattito – ha ricordato il professor Bruno Barberis, direttore del Centro di Sindonologia di Torino – non è stato posto il tema dell’autenticità del Telo, ma scopo dell’incontro – ha puntualizzato Barberis – è stato quello di fare il punto sullo stato di avanzamento dei nostri studi sulla Sindone, articolati per campi di attività”.
Di particolare interesse è risultato il lavoro presentato dal medico forense spagnolo, Alfonso Sanches Ermosilla, sulle compatibilità tra la Sindone e il Sudario di Oviedo. “Tracce di fluidi organici sono compatibili, il gruppo sanguigno AB, ed è possibile – secondo Sanches Ermosilla – che i due sudari abbiano avvolto lo stesso cadavere”. Conclusione cha dà una risposta, ma contribuisce a generare altre domande o, quantomeno, ancora dubbi sui risultati di ricerche svolte in passato, come la datazione al radiocarbonio della Sindone che l’aveva indentificata come reperto di età basso-medievale. Già, ma se con la stessa tecnica il Sudario di Oviedo era stato datato 600-700, come la mettiamo?
L’origine del Telo? Per la scienza ancora un enigma
Con buona pace di ogni fazione, sia quella dei sostenitori dell’origine medievale del Telo o di che lo fa risalire all’epoca in cui è vissuto Gesù, la scienza non è stata ancora in grado di portare prove inconfutabili a sostegno dell’una o dell’altra tesi.
Per il momento, chi cerca una risposta alla domanda che cos’è la Sindone, la può trovare nelle parole di San Giovanni Paolo II, il quale l’aveva definita “Specchio del Vangelo”: uno specchio che riflette e mostra l’immagine della Passione, di un Uomo torturato e crocifisso e che, ad ogni esposizione pubblica del Telo nella navata centrale del Duomo di Torino, richiama ed è oggetto di venerazione per centinaia di migliaia di persone.
Domani, 4 maggio, festa della Sindone
Messa domani sera in Duomo (ore 21.00), officiata dall’arcivescovo Nosiglia, per la festa liturgica della Sindone che si celebra ogni 4 maggio da oltre mezzo millennio, precisamente dal 1506 quando fu istituita da Papa Giulio II.