di Mauro Marras
Sabato 7 ottobre il progetto sperimentale di coltivazione degli orti in cassone nell’area Parri inizierà il suo percorso con le cittadine e i cittadini volontari, che si incontreranno da ottobre sino ad aprile; percorso che si concluderà con una festa di chiusura in primavera. Un progetto condotto dalla Città di Torino insieme alla Circoscrizione 8 e con la consulenza di Eataly e dell’esperto Secondino Lamparelli di Naturart, che collabora nella cura dei giardini della Reggia di Venaria e del museo A come Ambiente.
Ortibus Parri – questo il nome del progetto – è uno strumento di aggregazione e di presidio del territorio voluto dalla Città di Torino per restituire ai cittadini e alle cittadine l’uso dello spazio pubblico dopo un massiccio intervento del nucleo di zona dei Carabinieri contro lo spaccio e il degrado. il progetto Ortibus Parri ha avuto inizio con la festa del 17 settembre scorso, presente la sindaca Chiara Appendino, durante la quale i cittadini e le cittadine hanno avuto la possibilità di manifestare il loro interesse per gli orti, festa preceduta da un importante intervento di pulizia e recupero del decoro urbano realizzata dall’Ammi (Associazione Multietnica Mediatori Interculturali) e da Torino Spazio Pubblico.
Una volta completata la sperimentazione, a fine aprile, si potrà pensare a un bando per l’assegnazione formale degli orti.
“Sono molto soddisfatto per la risposta dei cittadini all’appello lanciato dalla Città, che si sono riappropriati con entusiasmo e partecipazione dell’area Parri e dando il loro contributo all’azione da noi innescata; è importante soprattutto l’adesione al progetto Ortibus, uno strumento di rigenerazione urbana che riteniamo efficace: un progetto pilota che, una volta testato sull’area Parri, potrebbe essere replicato in altri ambiti urbani”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Alberto Unia. L’assessore ringrazia Eataly per il sostegno offerto e le Forze dell’Ordine per l’attività di presidio sottolineando che “abbiamo scelto un percorso di riappropriazione pacifico e non violento che passa dall’uso di innaffiatoi e palette, non accettiamo che gruppi di cittadini scelgano di rispondere a chi compie azioni illegali con atti di forza”.
“Il racconto della rinascita di uno spazio sociale s’intreccia con le ragioni di chi in quello spazio vive la propria quotidianità. È per questo molto importante che l’azione di rinascita di un luogo non sia una scelta della sola Amministrazione comunale, ma vi sia condivisione degli obiettivi e un cammino comune con tutti i cittadini e le cittadine. Il suolo pubblico è di tutti e perché rinasca veramente deve essere vissuto come proprio da tutte e tutti, non per chi lo considera uno spazio per attività illegali o per chi attraverso illegali azioni lo vuole rivendicare come proprio. E neppure per chi, con il pretesto della autodifesa dall’illegalità, manifesta con la formazione delle ronde soltanto il proprio odio razziale e la voglia di esercitare una violenza gratuita. Ortibus Parri è un percorso di riappropriazione che, sono certo, si dimostrerà efficace e replicabile altrove”, ha commentato l’assessore ai Diritti Marco Giusta. E ha aggiunto: “Ringrazio per l’importante lavoro svolto l’Ammi e Torino Spazio Pubblico”.