Si riaccende l’attenzione sul tema delle registrazioni anagrafiche dei figli di coppie dello stesso sesso. Anche a Milano, così come era avvenuto a Torino il 22 maggio scorso, il Comune è stato costretto a sospendere la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali a seguito di una circolare della Prefettura che recepisce le indicazioni diffuse dal Ministero dell’Interno.
Il Sindaco Stefano Lo Russo, che già allora aveva definito iniqua quella misura, oggi ha ribadito come il caso del capoluogo lombardo sia “solo l’ennesima conferma
che la legge italiana, purtroppo, non considera le bambine e i bambini in modo eguale”. “Continuo a ritenere questa non solo un’insostenibile diseguaglianza, ma una vera e propria ingiustizia. La situazione giuridica dei figli delle coppie omogenitoriali italiane è oramai diventata insostenibile” ha sottolineato il Sindaco.“In continuità con chi mi ha preceduto – ha proseguito Lo Russo – ho attivato tutte le risorse della Città di Torino e ho accolto neomamme e neopapà che chiedevano solo una giusta tutela per i loro figli. Dopo l’ultima sentenza della Cassazione a sezioni unite, le circolari del Ministero dell’Interno e l’attivazione delle Prefetture, è diventato impossibile proseguire nel tentativo di tutelare e rispettare quelle bambine e quei bambini”.
“Come padre e come Sindaco – ha rimarcato il primo cittadino – sostengo che sia il momento di dire basta. È giunto il momento di organizzare una grande alleanza tra tutte e tutti coloro che, come me, sono in prima linea e si trovano a dover respingere le corrette richieste e le aspettative di genitori che nulla vogliono se non il bene delle nuove e dei nuovi cittadini delle nostre città e del nostro Paese”.
Il Sindaco ha concluso lanciando un appello a tutte le amministratrici e agli amministratori pubblici ad unirsi “in una battaglia di civiltà non più rinviabile chiedendo insieme al Parlamento, come indicato dalla Corte Costituzionale, di legiferare, con la massima urgenza, risolvendo questa inaccettabile situazione.”