In occasione della VIII Giornata Nazionale dell’Afasia, in programma sabato 17 ottobre, la Fondazione Carlo Molo onlus e A.IT.A Piemonte, con il patrocinio della Città di Torino, hanno dato vita – dall’1 al 31 ottobre – a una serie di iniziative tra cui una campagna di sensibilizzazione che si articola in tre azioni principali.
L’Afasia al cinema: i più importanti circuiti cinematografici di Torino e Provincia proietteranno una diapositiva – disegnata da Paolo Galetto e realizzata cinematograficamente da Immagine Ritrovata di Bologna – che promuove l’VIII Giornata nazionale dell’Afasia. Aderiscono all’iniziativa i cinema Nazionale, Eliseo, Romano, F.lli Marx, Due Giardini, Centrale, Cinema Massimo e, in provincia, Politeama (Ivrea), I Portici (Fossano), Il Mulino (Piossasco) e Multisala Petrarca (Settimo T.se).
L’Afasia viaggia con noi: la campagna si espande, grazie alla collaborazione con GTT, ai monitor delle stazioni della Metropolitana e alla rete trasporti pubblici tramite una campagna di affissione in programma dal 7 al 18 ottobre.
L’Afasia è Cibo e Solidarietà: per tutto il mese di ottobre nel menu dell’Enoteca Bordò di via Giulio 4 e in quello del ristorante Sodo di piazza Bodoni 5c sarà proposto “A mano libera”, un piatto dedicato alle persone afasiche. L’idea è quella di preparare un piatto da mangiare senza uso di posate per “facilitare” chi magari colpito da ictus, ha come conseguenza l’afasia e l’emiplegia. Un trionfo di polpette di vitello, di trippa, di verdura, di polpo, di sarde e crocchetta di baccalà. Al centro un arancino al ragù. Un piatto unico primo carne pesce e verdura. Il costo del piatto “A mano libera” e di un calice di vino è di 20 euro e, una parte dei proventi, sarà devoluto alla Fondazione Carlo Molo onlus a sostegno delle attività per le persone afasiche.
Inoltre, venerdì 2 ottobre alle 21 e sabato 3 ottobre alle 19, il Tangram Teatro Torino di via Don Orione 5 
ospiterà lo spettacolo Faust della Compagnia Supershock . Un appuntamento in cui teatro e musica dal vivo interagiscono con le sequenze del Faust di Murnau (1926) che esprimono le paure e i desideri dell’essere umano, dando vita ad uno spettacolo teatrale incentrato sul rapporto tra scienza e morale e l’ossessione della ricerca del sapere assoluto.