Ha attraversato così rapidamente le pagine dei quotidiani e i servizi televisivi che quasi nessuno la ricorda, ma è trascorsa appena una settimana dalla sentenza della Cassazione che lo scorso 12 maggio ha confermato quasi tutte le condanne del processo Minotauro sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcuni comuni dell’hinterland torinese. Un fenomeno, quello della mafia, favorito dal silenzio, che ne ha accompagnato l’espansione al nord e della cui gravità cittadini, imprenditori e classe politica sembrano non comprendere appieno la gravità.
Riprendendo l’invito di Paolo Borsellino che ammoniva: “Il silenzio è mafia: Parlate della mafia alla radio, in televisione, sui giornali” prova a mantenere accesi i riflettori sul problema l’Associazione Stampa Subalpina che ha organizzato per lunedì 6 giugno, dalle 20 alle 23, a Palazzo Ceriana Mayneri un incontro su mafia, mafie, e mafie al Nord. A portare la propria testimonianza sarà Michele Albanese, giornalista del Quotidiano del Sud e corrispondente dell’Ansa che vive sotto scorta da quasi due anni per aver disturbato la ‘ndrangheta: è suo lo scoop sull’inchino della statua della Madonna alla casa del boss Mazzagatti, a Oppido Mamertina.
Con Michele Albanese ci saranno Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione della Stampa; Manuela Mareso, giornalista, già direttore del mensile Narcomafie; e Stefano Tallia, giornalista Rai, segretario dell’Associazione Stampa Subalpina.