I libri entrano nelle corsie degli ospedali grazie a un progetto “Se ti vuoi bene, leggi. Leggere fa bene alla Salute” promosso dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna.
Con questa iniziativa la Fondazione entra a far parte del Patto per la Lettura della Città di Torino e lancia un progetto di rete per la promozione della lettura in ospedale partendo dal presidio ospedaliero S. Anna. Vi collaborano le Biblioteche Civiche Torinesi, la Fondazione Circolo dei lettori, l’AVO – Associazione Volontari Ospedalieri, il Presidio ospedaliero universitario S. Anna.
Il progetto è condiviso dagli assessorati alla Cultura e al Welfare della Città di Torino.
La collaborazione, che avrà una durata triennale, punta a dare valore al tempo dell’attesa in ospedale, a raggiungere nuovi lettori, alla creazione di una piattaforma per lo sviluppo sinergico dei progetti esistenti, al varo di sperimentazioni con grande attenzione ai processi ed estensibili in altri contesti. L’iniziativa sta manifestando le proprie potenzialità, già dai primi passi, sviluppando le competenze di tutte le istituzioni coinvolte, che hanno partecipato al convegno sul tema della “Lettura in ospedale”, realizzato il 15 aprile scorso dalle Biblioteche civiche torinesi. L’Università IULM di Milano, con l’economista della Cultura Pier Luigi Sacco – che sta seguendo le progettualità di ricerca-azione condotte dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna all’ospedale S. Anna -, accompagnerà la valutazione del processo.
Linee di azione su progetti in corso
In occasione dell’edizione 2019 di “Pagine in corsia”, iniziativa che fa parte del più ampio progetto “Leggere dappertutto” promosso dalla Fondazione Circolo dei lettori, alcune volontarie dell’associazione Avo hanno partecipato al percorso formativo realizzato con medici, attori e scrittori per acquisire la consapevolezza del valore della lettura ad alta voce in ospedale, le competenze di base, la capacità di disegnare processi efficaci che facciano da “ponte” tra i readers e il personale ospedaliero per rafforzare l’alleanza con il processo di cura. Gli enti collaboreranno per una programmazione annuale di letture ad alta voce all’ospedale S. Anna, grazie ai volontari del Circolo dei Lettori e di Avo.
Con il progetto “Libri liberi. Se ti vuoi bene, leggi”, entro il mese di maggio, arriveranno in ospedale 2mila romanzi e per la loro distribuzione saranno realizzate le prime tre postazioni pilota di libri (romanzi in più lingue) nel nuovo reparto maternità dell’ospedale S. Anna, al terzo piano di via Ventimiglia 3. I primi volumi sono stati donati da Gianni Montalenti, socio aderente alla missione della Fondazione Medicina a Misura di Donna e dall’attrice regista Elena Ruzza, che da tempo collabora con l’Ente per progetti di teatro sociale e di comunità. Se gli esiti della sperimentazione avranno esiti positivi, il progetto verrà esteso ad altre aree dell’ospedale materno-infantile già autorizzate dalla direzione aziendale.
Nelle sale di attesa e nei reparti di lungodegenza verranno realizzate postazioni wifi per accedere alla biblioteca audio multilingue delle Biblioteche civiche torinesi, che consentirà alle degenti e ai loro familiari l’accesso a migliaia di giornali e audio libri, in tutte le lingue. Intanto sono cominciati i lavori, in uno spazio che verrà allestito, sempre nel nuovo reparto maternità al terzo piano, lato via Baiardi, per sperimentare la lettura dei quotidiani e l’ascolto dei libri attraverso tablet collegabili via wireless con il sito delle Biblioteche civiche.
Prima Infanzia: supporto genitoriale e cultura
È stata avviata una riflessione sulle sinergie che si possono attivare tra i due più importanti progetti culturali nazionali a supporto del ruolo genitoriale per lo sviluppo cognitivo e relazionale nella prima infanzia: “Nati per Leggere”, grande progetto nazionale partito da Torino venti anni fa e “Nati con la Cultura”, l’iniziativa della Fondazione Medicina a Misura di Donna in collaborazione con Abbonamento Musei, 36 musei della Regione diventati Family and Kids Friendly e l’Osservatorio Culturale del Piemonte. L’obiettivo è creare possibili collaborazioni sui processi di analisi dei bisogni con il coinvolgimento dei nuclei familiari, sulla comunicazione e sull’osmosi di competenze tra biblioteche e musei.
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