Stasera la Mole Antonelliana si illuminerà di blu in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, proclamata dall’Onu per commemorare l’approvazione della Convenzione sullo status di rifugiato da parte dell’assemblea delle Nazioni Unite il 20 giugno del 1951.
In mattinata la Sala Rossa di Palazzo Civico ha ospitato la commemorazione ufficiale . Erano presenti la presidente del consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, il consigliere comunale Ahmed Abdullahi Abdullahi, i rappresentanti dell’associazione Mosaico, che collabora con la Città di Torino, e quelli dell’Unhrc, l’agenzia Onu per i rifugiati.
Toccanti le testimonianze, tra le quali quella della giornalista siriana Ranya, dal 2020 in Italia, che ha raccontato la vicenda della sorella sequestrata la scorsa settimana dal governo siriano e poi liberata con una difficile trattativa.
Ha portato il saluto della Città l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli che ha ricordato come “tutte le persone presenti alla commemorazione abbiano il difficile compito di difendere valori come quello della solidarietà che oggi sono sotto attacco”. “Ci sono però motivi di soddisfazione per quello che riusciamo a fare a Torino – ha proseguito l’assessore – . Ad esempio con “Spazio Comune”, un luogo che permette di semplificare la vita ai rifugiati, aiutandoli ad ottenere i servizi necessari per l’integrazione. La loro presenza ci arricchisce e ci da un contributo di consapevolezza su quali sono i valori importanti. La mia generazione – ha proseguito – ha avuto la fortuna di raggiungere questa consapevolezza ascoltando i nonni o i genitori che raccontavano cosa era stata la seconda guerra mondiale, i racconti dei rifugiati posso alimentarla e rafforzarla in tutti”.