La Mole Antonelliana si illumina di viola e arancione per la lotta contro le Malattie Tropicali Neglette

Domani, giovedì 30 gennaio, Torino si unisce alla campagna globale contro le Malattie Tropicali Neglette (NTDs) illuminando di viola e arancione la Mole Antonelliana, simbolo della città. Questa iniziativa, promossa in occasione della Giornata mondiale per le NTDs, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su queste patologie che colpiscono milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo, spesso senza ricevere adeguata attenzione da parte delle istituzioni sanitarie internazionali.

L’evento torinese si inserisce in una mobilitazione mondiale che vede numerosi monumenti accendersi con gli stessi colori, in segno di solidarietà e di impegno nella lotta per l’eliminazione di almeno una NTD in cento Nazioni entro il 2030. Questo obiettivo è stato fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ridurre l’impatto di malattie che causano gravi sofferenze e perpetuano il ciclo della povertà.

Il motto di quest’anno, ‘Coinvolgiamo le comunità. Le Malattie trascurate in prima persona’, pone l’accento sulla necessità di dare voce alle persone colpite e di coinvolgerle attivamente nella ricerca di soluzioni sostenibili e rispettose delle loro realtà.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dall’Associazione Percorsi INTREcciati – Onlus (PINTRE) e dall’Associazione Italiana per la Lotta alla Malattia di Chagas (AILMAC), con il supporto della Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale (SIMET), dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e del Centro di Servizio per il Volontariato Torino Vol.To ETS. Inoltre, il Comune di Torino ha concesso il suo patrocinio, riconoscendo l’importanza di questa giornata.

Negli ultimi anni, gli sforzi internazionali hanno portato a significativi progressi nel controllo di alcune NTDs, avvicinandone l’eliminazione in diversi Paesi. Tuttavia, il rischio di nuove epidemie non è scomparso, anzi, fattori come i cambiamenti climatici, i viaggi e le migrazioni stanno portando alla diffusione di queste malattie anche in aree non endemiche. Un esempio recente è la dengue, che ha causato epidemie locali, seppur limitate anche in Italia nell’autunno 2024.