di Mariella Continisio
La Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione (Gce, Global campaign for education) e l’International Training Centre dell’ILO hanno organizzato questa mattina, nella sede torinese del Centro internazionale di Formazione (Cif), una giornata di studi sul tema della “Educazione nell’Agenda 2030: sfide e opportunità”.
E’ stato un momento di riflessione e approfondimento tematico sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, e, in particolare su quello che mira ad assicurare un’educazione di qualità e inclusiva per tutti e a promuovere opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. A tal fine i governi devono assegnare adeguati finanziamenti, destinando almeno il 20% del budget nazionale all’educazione, di cui almeno la metà all’istruzione di base.
Da questo fondamento generale derivano altre finalità che gli stati dovranno raggiungere entro il 2030: soddisfare il diritto di ogni bambina e bambino di completare un ciclo di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria gratuito e di qualità; tutti gli adulti e i giovani devono essere alfabetizzati e avere le conoscenze e le competenze per partecipare alla società e al mondo del lavoro superando ogni forma di discriminazione comprese quelle basate sulla disabilità, sul genere, sulla razza, sulle origini etniche, sulla religione, sull’orientamento sessuale; creare strutture di finanziamento e di governance per l’educazione adeguate, sostenibili, trasparenti e partecipative.
Gli insegnanti, adeguatamente formati e qualificati, rivestono un ruolo non secondario in questo processo, in cui la scuola dovrà essere pubblica. “Il sistema della scuola pubblica, sebbene sia in crisi, deve restare un modello, che non deve essere sostituito, ma riparato e garantito dallo Stato” ha sottolineato Annarita De Bellis di Cge Italia, che ha posto l’accento sul fatto che “educare le donne ha un valore”. Al riguardo ha citato un dato. Nei Paesi in via di sviluppo resta alta la percentuale di bambine e bambini al di sotto dei cinque anni che muoiono: di questi solo un decimo sono salvati dalle politiche di sviluppo, mentre si raggiunge il 50% nel caso in cui le mamme sono istruite.
L’istruzione consente alle donne di accedere al mondo del lavoro, evitare i matrimoni precoci, scegliere il numero di figli da procreare. Secondo alcuni dei dati diffusi da Save The Children, Unicef e Terre des Hommes in occasione della Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, che ricorre oggi, sono oltre 700 milioni le donne nel mondo che si sono sposate prima dei 18 anni e, ogni sette secondi, una ragazza con meno di 15 anni diventa moglie. “Grazie all’istruzione alla loro istruzione si potrà creare una società più giusta e pacifica” ha continuato De Bellis.
Federica Patti, assessora all’Istruzione e all’edilizia scolastica della Città di Torino, che ha portato i saluti dalla sindaca Chiara Appendino, ha precisato che l’Amministrazione comunale condivide gli obiettivi di un’educazione sostenibile e dei contenuti dell’Agenda 2030. “L’educazione è uno strumento per emanciparsi e per ridurre le diseguaglianze. La Città dispone di un importante patrimonio educativo che deve essere valorizzato, diffuso e conosciuto in tutto il suo territorio”. L’assessora ha illustrato un progetto di collaborazione tra le scuole torinesi e le istituzioni culturali, museali e teatrali della città. “Insieme alla collega che ha la delega alla cultura, Francesca Leon – ha proseguito Patti – abbiamo messo a punto un’iniziativa che leghi il mondo dell’istruzione a quello della cultura per creare, all’interno delle diverse istituzioni, laboratori e attività adeguate alle esigenze dei bambini e dei ragazzi. Come primo passo, stiamo mettendo a punto una mappatura parallela dei percorsi educativi proposti in musei, biblioteche e teatri e degli istituti scolastici oggi coinvolti nelle iniziative per arrivare in ogni angolo della città. Il museo deve diventare un’aula in più dove gli insegnanti possano proseguire le loro lezioni” L’assessora ha poi citato “Crescere in Città” il catalogo che raccoglie le attività educative gratuite rivolte a bambini, ragazzi e adulti “un modo per mettere a sitema tutte le proposte culturali”. Infine Patti ha annunciato che dal 23 al 27 novembre si svolgerà la seconda edizione del Festival dell’Educazione, promosso dalla Città di Torino, che sarà focalizzato sul tema del cambiamento. “Oggi ai ragazzi e agli adulti si richiedono competenze di base molto alte. Pensiamo, in particolare, agli adolescenti che navigano in Internet senza avere le necessarie conoscenze critiche indispensabili per comprenderne correttamente i contenuti ” ha concluso la responsabile dell’Istruzione e dell’Edilizia comunale.
Alcuni temi trattati durante l’incontro sono stati approfonditi nel corso di due tavole rotonde: “Il ruolo dell’Italia nell’implementazione dell’Agenda per l’Educazione globale”, che si è svolta al mattino, e “Inclusiva e di qualità: l’educazione in Italia di fronte alle sfide poste dal SDG4”, aperta nel pomeriggio.